Sezione dedicata all’allenamento portieri.

Far sentire protagonisti I giovani portieri  sia dalla responsabilità delle attrezzature  (portano attrezzi, li sistemano, ecc…)sia nell’esecuzione degli esercizi in modo che il movimento sia sempre psicomotricità e non solo esecuzione meccanica di gesti.

Quando infatti presentiamo un nuovo gioco o esercizio, dopo aver spiegato le regole, normalmente lasciamo che i portieri facciano da sé, senza altro intervento se non quello di chiarimento delle regole. Se proponiamo un gioco occorre lasciare spazio alla interpretazione personale delle modalità di gioco.

Intervenire è opportuno, ma nelle pause, proponendo osservazioni che diano l’opportunità agli atleti di ragionare e rielaborare la loro azione.

Infine, il preparatore, deve riflettere sul fatto che non è lui il protagonista . È sempre presente, ma deve mettersi in mostra il meno possibile, senza cercare meriti e complimenti, saranno i “suoi ragazzi” a fargli capire il suo reale valore gratificandolo con gli atteggiamenti e comportamenti, indipendentemente (anche se non sempre accade) dai successi sportivi.

Quando i bambini ti corrono incontro quando ti vedono e i ragazzi ti raccontano le cose successe nel quotidiano scherzando con te allora capisci che hai reso protagonisti veri i ragazzi e non li ha utilizzati per realizzare te stesso o le tue aspirazioni.

Come ottenere tutto questo? Allenamento, allenamento, allenamento e tanta passione!!!

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