Mister, come devo marcare? Non ci capisco nulla

Ieri sera, di fronte ad una esercitazione dove veniva messa sotto pressione la difesa in una situazione di 3 attaccanti contro 2 difensori molti ragazzi sono andati in difficoltà soprattutto sulla presa di posizione e sul marcamento dell’avversario.
Matteo, mentre stavamo andando a bere (ieri faceva veramente molto caldo) mi confessa candidamente che lui proprio non ci capisce niente ma da come si sono disposti in campo i vari difensori, sono in tanti a non avere chiaro questo principio di tattica individuale.
Ieri sera abbiamo lavorato con la difesa a zona e la difficoltà maggiore è stata che la marcatura non rimane costante. Sul movimento in ampiezza dell’avversario, generalmente la si cambia con un compagno oltretutto in partenza non sempre si è già in stretta marcatura, perché spesso l’avversario arriva nella nostra zona già in movimento.
Allora caro Matteo (ma è un articolo aperto a tutti i difensori) io la vedo così.
Quando la squadra non è in possesso di palla (come ieri sera), i giocatori si devono posizionare in modo da raggiungere due obiettivi
fondamentali:
- obiettivo minimo: difesa della porta;
- obiettivo massimo: riconquista del possesso di palla.
Quindi nella presa di posizione il giocatore dovrà tenere conto della propria collocazione in campo in riferimento alla palla, al diretto avversario e alla propria porta.
Più gli avversari si avvicinano alla porta, più il difensore dovrà accorciare la distanza da tenere verso il diretto avversario in modo da proteggere la porta con successo.
Quindi nell’esercizio di ieri sera quando gli attaccanti partivano e ti venivano incontro tu dovevi salire per accorciare la distanza, agganciarlo e cominciare un 1 vs 1 per ritardare l’azione avversaria in modo da dare il tempo al compagno di arrivare a supporto.
Il tuo compagno, inoltre deve darti copertura tentando di bloccare eventuali linee di passaggio tra gli attaccanti tenendo presente sempre palla, porta, compagno e avversario (presa di posizione) e nel momento che uno di loro tentava di puntare la porta avreste dovuto controllarlo in modo da essere in grado di impedire e/o limitare la sua azione (marcamento).
Questa sera ci riproviamo e vediamo come va a finire. L’esercitazione che vi propongo sarà circa come segue.
L’esercitazione parte con il difensore B rosso che calcia il pallone verso uno dei due attaccanti. Mentre la palla è in movimento, il difensore A rosso si appresta ad accorciare velocemente sull’attaccante che riceve palla mentre la sta controllando.
Dopo aver giocato il pallone il difensore B rosso si alza in corsa subito per andare a coprire il compagno uscito sul possessore palla, creando di fatto un 2 contro 2 dove i difensori rossi andranno a lavorare per togliere spazio agli avversari (diagonali di copertura).
Vicino all’area si gioca contemporaneamente un 1 contro 1 con il difensore C rosso che marca l’attaccante che cerca lo smarcamento per riuscire a ricevere il passaggio filtrante dai compagni o per lavorare a supporto di un compagno.
Questa esercitazione molto semplice dovrebbe chiarire quando effettuare l’uscita in pressione sul portatore palla, come fare la copertura (diagonale difensiva) ed infine sviluppare il concetto di marcatura stretta.
Uscita in pressione
Nel curare la fase di uscita in pressione il difensore deve valutare la distanza che deve mantenere dall’attaccante. Se l’attaccante riceve una palla chiusa (cioè quando l’avversario non ha spazio ed il tempo per una giocata facile) il difensore accorcia molto su di lui e se l’attaccante dovesse sbagliare il controllo il difensore cerca di intervenire subito mentre se viene puntato per il dribbling il difensore deve saper indietreggiare con la giusta postura e velocità (situazione di ieri).
Molto importante anche curare l’attacco della palla ovvero la postura con cui si affronta l’avversario cercando di indirizzarlo sul lato “chiuso del campo” ed evitare di affrontarlo a “piedi pari”.
Il difensore A deve andare incontro al possessore di palla valutando la distanza palla, avversario, porta tentando di limitare tempo spazio mentre il difensore B deve andare a marcare l’altro attaccante o quanto meno prendere una posizione in modo da intercettare l’eventuale linea di passaggio.
Il difensore A deve tentare con una postura rivolta sulla sinistra di portare l’attaccante fuori e man mano che si avvicina alla porta accorciare la distanza fino ad intervenire direttamente.
Diagonale difensiva
L’altro difensore deve lavorare sia per cercare di chiudere le linee di passaggio in profondità, sia per intervenire e uscire lui stesso in pressione qualora la palla venga passata lateralmente all’altro attaccante. Di fronte ad una situazione di inferiorità (come quello di ieri sera) il secondo difensore va in copertura e deve essere veloce ad accorciare in aiuto del compagno per non lasciarlo in situazione di inferiorità numerica.
Marcatura stretta
Nel lavoro di marcatura stretta (l’1 contro 1) il difensore deve essere incentivato sia sul lavoro di anticipo sia di copertura della profondità, senza mai perdere di vista i riferimenti palla ed attaccante.
Questi argomenti sono in continua evoluzione e sviluppo.
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