Massimo Consigli: il mister che chiede SOLUZIONI

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Ritorno (a casa potrei dire) in uno dei centri più belli e funzionali dell’Emilia Romagna il campus universitario di Parma e, respiro subito la voglia di sport passando vicino ai vari campi da calcio, da tennis, da pallavolo, da golf, da basket e persino ad una piscina olimpionica coperta e ad una palestra attrezzata.

Questa è la sede del Cus Parma Calcio e Massimo Consigli è qui sui due campetti sintetici ad aspettare i suoi ragazzi dell’annata 2012.

Massimo Consigli

Ciao Massimo, ti avevo visto giocare con i tuoi ragazzi del 2012 l’anno scorso e mi ricordo un’ottima squadra

E’ il quarto anno che alleno quest’annata. Li ho presi che uscivano dalla scuola calcio, erano circa 12 bambini ed oggi siamo in 31. Li ho visti crescere in maniera incredibile e devo dire che mi hanno aiutato tanto a migliorarmi giorno dopo giorno.  E’ un gruppo umanamente straordinario che non dimenticherò mai e, calcisticamente parlando, dimostrano un ottimo livello che mi ha sempre stimolato a crescere e formarmi al meglio per poter essere all’ altezza delle loro esigenze.

Come imposti il tuo programma di allenamento settimanale?

Visto il numero dei ragazzi prevedo spesso la divisione della squadra in gruppi a volte omogenei e a volte eterogenei. Lavoro per stazioni grazie alla presenza di preziosi collaboratori. Cerco di aiutare i ragazzi a migliorare costantemente.

Naturalmente molto di quello che propongo deriva da un’ analisi delle partite dove emergono sempre aspetti da migliorare ma direi che la parola chiave per me è “intensità”, il tempo a disposizione è poco e penso che non vada sprecato.

Quali sono le sfide più comuni che incontri nell’allenare i giovani calciatori?

Sicuramente il ridotto movimento che i ragazzi fanno.

Ormai il gioco libero per strada è molto raro e spesso l’ unica quota di movimento che i ragazzi fanno sono le 3 ore di allenamento settimanale. In secondo luogo avere un gruppo di 30 ragazzi richiede di saper proporre attività differenti in quanto il livello è eterogeneo e occorre soddisfare i bisogni di tutti.

Infine, ma non scontato, occorre anche saper gestire le esigenze di tutte le famiglie cosa non sempre facile.

Quali sono i tuoi metodi preferiti per motivare i tuoi giocatori e farli crescere come atleti e come persone?

Credo che la risposta giusta sia il buon esempio, se non sono io il primo a essere educato e rispettoso come posso pretendere che li siano loro? Sanno che per me certi valori vengono prima di un risultato.

Non so se tra 10 anni avremo 30 giocatori di calcio ma spero che avremo 30 ragazzi  che siano un valore aggiunto per la nostra società e mi auguro di contribuire positivamente.

In 4 anni si è creato un legame forte con tutti loro, sportivamente ho sempre cercato di trasmettere l’ importanza del lavorare sodo e di non arrendersi di fronte alle difficoltà e soprattutto del loro diritto a sbagliare perché solo attraverso gli errori si può imparare.

Quali sono le caratteristiche che ti piace vedere nei tuoi giocatori e come le fai emergere?

Una squadra che sappia giocare a calcio con personalità, con una propria identità, che quando scenda in campo indipendentemente dall’avversario provi a mettere in pratica le proprie idee e concetti appresi in allenamento.

Di loro mi piace molto la sana competitività che hanno, in campo si trasformano e lottano su ogni pallone senza mollare di un centimetro, amo questa loro caratteristica perché mostra quanto ci tengano a dare tutto per uscire dal campo sempre a testa alta sapendo di aver dato tutto.

Mi piace vedere come dipendano gli uni dagli altri, l’ individualità a servizio del collettivo.

E poi l’ istinto e la fantasia che solo a questa età si vedono nella forma più pura e che credo vada supportata. Lavoriamo tanto in allenamento ma quello che dico sempre è che la capacità di problem solving sia fondamentale e la scelta delle soluzioni spetti solo a loro. Trovare la soluzione più semplice per risolvere i problemi che si presentano sul campo credo che sia la cosa più difficile da fare.

Qual è stata la partita che più ti ha regalato soddisfazioni nella tua carriera?

Una partita in particolare non saprei.

Sicuramente tante partire che ci hanno portato a vincere diversi trofei non le scorderò mai ma devo dire che 4 anni fa quando ho iniziato a lavorare con questo gruppo mi sono posto l’ obbiettivo di arrivare un giorno a vederli giocare con consapevolezza dei propri mezzi e senza il bisogno del mio aiuto costante.

Quest’ anno mi è capitato spesso di restare ammirato nel vederli giocare con personalità e qualità, capaci di avere il controllo della partita e soprattutto vederli andare tutti nella stessa direzione.

Ragazzi con quella voglia e passione che permette di superare ogni ostacolo. Sono orgoglioso di vedere così vicino un obbiettivo che anni fa mi sembrava molto ambizioso e difficilmente raggiungibile.

Ho affiancato durante l’allenamento Massimo e mi ha fatto piacere trovare un mister preparato, attento ai ragazzi e che durante le situazioni che si sono venute a creare ha sempre cercato di indirizzare i ragazzi a ragionare, fare delle scelte, a trovare delle soluzioni.

Massimo oltre ad essere un allenatore è  professore di scienze motorie nella scuola secondaria di primo grado e consulente di educazione motoria nella scuola primaria.

Prima di salutarci raccontaci la tua esperienza come allenatore

Mi sono avvicinato alla vita da allenatore circa una decina di anni fa, la mia prima esperienze è stata alla US Montebello società in cui sono cresciuto fin dai miei primi calci perchè avevo voglia di fare qualcosa per la società che mi aveva dato tanto.  E’ stata un’ esperienza incredibile, nonostante fossi alla mia prima esperienza ho apprezzato l’attaccamento e la fiducia che i bambini mi hanno sempre mostrato.

Successivamente ho avuto l’ opportunità di entrare nello staff di una società che stava nascendo, il Cus parma e che non ho più abbandonato sentendomi come a “casa”.  Sono quasi dieci anni che faccio parte di questa società, ho allenato la maggior parte dei ragazzi che quotidianamente incontro nel nostro centro sportivo ed è per me un orgoglio vederli crescere sapendo di aver contribuito anche in piccola parte alla loro formazione sia come calciatori ma soprattutto come persone.

Sono responsabile dei tornei interni al Cus e del Camp estivo.

Per ultimo alleno la scuola calcio, esperienza fantastica perché vedere il primo approccio a questo sport dei nostri cussini è emozionante. La vera essenza del calcio.

Un grosso grazie a Massimo Consigli e al Cus Parma e un “in bocca al lupo” per i prossimi percorsi.

Questi argomenti sono in continua evoluzione e sviluppo.

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