Allenare la reattività nei portieri

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In questi giorni sto dando una mano al preparatore dei portieri che mi ha chiesto di fare una seduta di allenamento sulla reattività. Ovviamente esistono tanti modi per allenarla ma, non essendo un esperto in questa materia ma solo un appassionato tendo, per ottenere interesse, motivazione ma soprattutto un risultato immediato a ricreare nell’allenamento delle situazioni che si possono sviluppare in partita.

Dovendo sviluppare un allenamento sulla reattività mi sono concentrato sulle tipologie di intervento difensivo su palle che possiamo definire “improvvise”. Sono interventi  che spesso comportano un coefficiente di difficoltà elevato.

Può infatti capitare di intervenire su una deviazione negli ultimi metri da parte di un avversario o addirittura involontariamente da un compagno, come può accadere di trovarsi in condizione dove il rapporto visivo con la palla è limitato o nullo al momento della conclusione.

Quindi reattività e capacità di programmare la parata nel minor tempo possibile.

Un primo esercizio potrebbe essere con il portiere che si posizione al limite dell’area piccola con le spalle al campo. Il mister dietro al portiere lancia una palla lenta rasoterra o rimbalzante, angolata
o centrale (sopra la testa del portiere). Appena l’estremo difensore intuisce la direzione del pallone effettua una parata in recupero di porta.

Altro esercizio prevede il mister a circa 14-15 metri dalla porta che scambia palla di prima con un portiere che funge da difensore posizionato a circa 7-8 metri dalla porta. Dopo alcuni passaggi il mister può decidere di spostarsi e calciare, oppure calciare di prima verso la porta. In questo caso il compagno difensore rappresenta un parziale disturbo visivo sulle scelte del portiere.

Un ulteriore esercizio prevede di predisporre una fila di coni (e rialzi vari) al limite dell’area di porta. Il mister calcia da fuori area delle conclusioni per lo più rasoterra, così facendo la palla potrà impennarsi e cambiare traiettoria. In questo esercizio si sviluppano le componenti reattive simulando una deviazione ravvicinata.

Nell’ultimo esercizio della seduta il portiere effettua un tuffo su una palla ferma, posizionata poco oltre la linea di porta, distante circa un paio di metri. Terminata la fase di risalita, il mister
calcia per un secondo intervento da limite dell’area. La distanza e la posizione della palla è variabile. La palla calciata può essere sia ferma che in movimento, sia a terra che rimbalzante, dipende dal tipo di conclusione che si intende far pervenire al portiere.

Altra variabile è il tempo di attesa. Il mister può attendere la risalita e il piazzamento del portiere, così come avvicinandosi, potrà scegliere se dare meno tempo.

Ovviamente è fortemente consigliato di effettuare una buona fase di riscaldamento e di esercizi di adattamento al terreno prima di effettuare la seduta vera e propria.
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