Storia del calcio femminile argentino: del 1913 la prima partita di cui si hanno immagini

La prima partita del calcio argentino risale al 1913
Articolo della giornalista Bianca Ossola tradotto dallo spagnolo da Michele Guerra.
La prima partita di cui si è trovata documentazione ebbe luogo nella città di Rosario nel centro sportivo della Sociedad Rural.
Il 5 ottobre 1913 il club Fémina, che ora non esiste più, presentò in campo due squadre: Le Rosas e Le Celestes.
L’identità delle giocatrici che vi presero parte è tuttora sconosciuta e solo alcuni nomi e soprannomi compaiono nelle foto dell’epoca.
Attraverso queste immagini, però, la Storia del calcio argentino giocato dalle donne può avere una data di debutto ufficiale all’inizio del XX secolo; per la precisione Domenica 5 ottobre 1913, sul campo della Sociedad Rural di Boulevard Oroño a Rosario, il club Femina presentò due squadre di donne che si sarebbero affrontate anche il 27 febbraio.
Queste al momento sono le prime due partite di calcio femminile documentate svolte in Argentina.

(Didascalia: Entrata in campo della capitana della squadra vincente e parte del pubblico che assistì alla partita)
Nella prima fotografia possiamo vedere in primo piano la capitana della squadra che vinse la partita entrare in campo con un abbigliamento particolare e un pallone in mano. Dietro di lei ci sono le altre giocatrici circondate da uomini in giacca e cravatta, mentre sullo sfondo gli spalti (nella proprietà della Sociedad Rural) sono pieni di pubblico.

(Didascalia foto in alto: “Team Rosas – Sconfitte” – Didascalia foto in basso: “Team Celestes – Vincitrici per 3 a 0”)
Nella seconda foto, in primo piano si vede la squadra delle Rosas in campo con la porta sullo sfondo. Si vedono nove donne, cinque in piedi e quattro sedute, nella posa tipica prima delle partite. Indossavano tutte berretti e abiti lunghi fino alle caviglie, che sembravano più dei camiciotti bianchi scolastico che abbigliamento sportivo. Non ci sono molti dati su chi siano, solo pochi nomi e soprannomi. Le informazioni si trovavano nei ritagli di due giornali e una rivista, ma due di questi non esistono più.
Lo scalpore è stato ciò ha maggiormente pubblicizzato l’evento. Sulla stampa furono dedicate alcune righe all’annuncio e venne fatto un commento alla partita piuttosto lungo accompagnato da diverse fotografie. Quella domenica pomeriggio venne descritta come una grande “Festa dello Sport”, dove il ricavato dell’evento sarebbero stati destinati in beneficienza per l’Asilo di Canillitas.
“El público, desde las primeras horas de la tarde, comenzó a llegar a las instalaciones de dicho local, ocupando las tribunas de tal modo que al iniciar el partido aparecían aquellas con su nota uniforme, casi sin claros, caldeado el ambiente por las incidencias de un partido jugado por señoritas y cuya variedad de situaciones predisponía a mover el entusiasmo general”
“Il pubblico, sin dalle prime ore del pomeriggio, ha cominciato ad arrivare presso le strutture dei detti locali, occupando le tribune in modo tale che all’inizio della partita le ragazze (con la loro nota divisa) potessero immergersi in una atmosfera già riscaldata, come merita questo sport, il cui contesto presuppone di suscitare l’entusiasmo generale!”.
Si racconta che alle 15:15 faceva “un po’ di fresco” e che quindi era necessario gli spalti salutassero l’ingresso campo delle atlete con degli striscioni e con un grosso applauso. Il match fu diretto dall’arbitro “Mr. Abraham Diez”, l’unico cognome a comparire nelle cronache dell’incontro. Delle protagoniste non fu fatta menzione.
Il pubblico, secondo La Reacción, “aspettava con impazienza il momento di assistere alla prima partita giocata dalle donne, che si dedicavano alla pratica dello sport più virile”.
Ciascuna squadra era composta da 8 giocatrici e vennero giocati due tempi da 30 minuti.
Le Celestes vinsero per 3-0, ma non viene chiarito nel testo chi fossero le marcatrici dell’incontro o quale fosse la formazione completa .
Il giornale, che secondo i documenti è stato fondato nel 1908, usò la parola “match” per riferirsi al gioco e utilizzò anche la parola “feminismo” nel bel mezzo di quella che viene considerata come “la seconda ondata”, quando le donne in Argentina si battevano per il diritto di voto. Il gruppo aveva sfidato il patriarcato, appropriandosi durante l’evento di quello che veniva definito come “il più virile degli sport”.
Si affermò che con la partita svoltasi nella Sociedad Rural era stata la dimostrazione che “le femministe professe sono rapide e brillanti e il successo ottenuto conferma e rafforza il prestigio del club che le ha tesserate”. La partita venne accolta come avvenimento di progresso per il Paese.
Quasi un mese dopo, il 9 novembre, il quotidiano annunciava una nuova partita da giocare sullo stesso palcoscenico: “I gruppi di partecipanti saranno formati da donne che si sono dedicate alla pratica di questo sport virile”. Il riferimento al calcio come qualcosa di caratteristico e riservato agli uomini è qualcosa che si ripete nelle pubblicazioni dell’epoca.
Il risultato di quella seconda partita purtroppo non è noto e non ci sono olteriori dati inerenti al club Femina, né dalle donne che hanno giocato con la sua maglia.
Per molti anni la storia del legame tra le donne e il calcio è stata oscurata. Trovare informazioni su quella relazione nei registri non è facile. Chi erano quelle donne che, in quella che oggi conosciamo come l’ex Rural, che si trova a pochi passi dallo stadio Newell’s, hanno scritto la storia del calcio della città di Rosario? I cognomi non compaiono, ma alcuni nomi e soprannomi sono stati trovati tra i quali: Estelita, Aurelia, Martita, le tre Marías, Dora, Rosita, Florencia, Juana, Margarita, Brígida, Emmita, Marciana…
Dopo il 1913 c’è un buco nella Storia fatto di anni di invisibilità e storie mai raccontate, lasciate in attesa di essere rispolverate e di cominciare a ripercorrere gli albori del calcio in quella città che oggi viene chiamata la “Culla dello Sport”.
Una partita contro Newell’s?
Sulle pagine della rivista “Gestos y Muecas” (rivista illustrata di cronaca) uscita tra il 1913 e il 1914, c’era spazio anche per il match del 5 ottobre. Cronaca dell’incotro è stata ritrovata anche sul quotidiano La Capital, che ha pubblicato una foto della formazione e un paragrafo dedicato al “duello”.
La rivista, che pubblicò il suo primo numero il 31 agosto 1913 e andò regolarmente in vendita per i successivi dieci mesi, si ispirò al rinomato settimanale di Buenos Aires “Caras y Caretas”. Nelle sue pagine, in cui prevalevano illustrazioni e fotografie, si proponevano di documentare in maniera critica il presente politico della città e della provincia. Appaiono anche le informazioni sugli eventi sportivi più seguiti, tra cui spicca la partita del 5 ottobre. Sul giornale è apparsa sorpresa: l’intenzione di organizzare una partita per la squadra vincitrice (le Celestes) contro quella di Newell.
Dicono che dopo la partita del 5 ottobre le giocatrici abbiano avuto un “dibattito vivace e acceso” sul proprio futuro.
Evento coincidente alla loro volontà di unirsi a una Lega, proprio in quello stesso anno, si costituì in città la Federcalcio Rosarina.
Ma dopo averci riflettuto a lungo, decisero che i tempi non erano ancora maturi per poter fare un passo tanto grande e valutarono di limitarsi s sfidare una squadra maschile in un’amichevole. Venne scelta all’unanimità la squadra maschile di Newell.
Nonostante la rivista usasse per descrivere l’evento termini sarcastici come “juego pollerudo” (lett.”gioco cazzuto”) o “mujeril” (lett.”gioco da donne”), le giocatrici si dimostrarono decise nel definire data e luogo in cui si sarebbe giocato. Purtroppo a noi resta il problema di sapere ed investigare negli archivi dei giornali, che cosa sia successo di quella partita.
Leonardo Volpe, storico e giornalista sportivo, mentre era alla ricerca di dati che gli servivano per un’altre indagine si è imbattuto nel club di Fémina ed ha raccontato a El Hincha di aver trovato qualcosa in più:
“Il nome del club mi è familiare, credo di aver letto una nota sulla rivista Gestos y Muecas su questo match del 1913 e poi l’ho cercata nell’emeroteca. Quando ho guardato l’anno e tracciato quei mesi, ho scoperto che c’erano nuove informazioni sul club Fémina. Purtroppo all’epoca non ci avevo prestato molta attenzione, ma vi posso dire che la storia di quel club è presente nella storia di Rosario e non resta che dedicargli una nuova ricerca più approfondita!”