Allenarsi in modo cognitivo

Recentemente ho ricevuto la telefonata molto gradita dell’amico Marco Rossi, il “guru” del futsal della Romagna e tra una chiacchera e una risata, parlando di esercitazioni da fare con una squadra di serie B, mi è venuta in mente un esercitazione sulla visione di gioco (per esperienza molto valida) sviluppata con elementi cognitivi e psicocinetici.
Si gioca una partita regolare 6 contro 6 con l’obiettivo di finalizzare nella porta avversaria.

Ogni squadra è formata da tre coppie di giocatori di tre colori diversi (due rossi, due verdi, due gialli nell’esempio). I giocatori della stessa squadra sono indicati da un cerchio bianco.
Lo sviluppo del gioco è abbastanza semplice e intuitivo.
Tutti i giocatori possono essere portieri dentro l’area di rigore e difendere a turno la propria porta e all’inizio esiste un’unica regola e cioè che non è possibile passare la palla al compagno dello stesso colore (ad esempio un giocatore rosso non può passare la palla al compagno rosso ma solamente ai compagni di squadra di diverso colore: gialli o verdi).
Dopo alcuni minuti introdurre un’altra regola e cioè che non è possibile difendere l’avversario con lo stesso colore (ad esempio un giocatore verde non può marcare o contrastare un avversario verde ma solamente di colore diverso).
Successivamente si possono introdurre altre varianti.
Limitare i tocchi (ad esempio lasciare massimo tre tocchi a disposizione dei giocatori) oppure giocare in inferiorità numerica variabile.
La squadra che parte in inferiorità numerica ha un giocatore con un pallone in mano che non può né difendere né attaccare ma può muoversi liberamente dentro al campo senza toccare il pallone.
Questo giocatore può liberarsi del pallone passandolo ad un giocatore dell’altra squadra quando si evidenzia un errore cognitivo (sbaglio a passare ai compagni di colore diverso o a difendere sull’avversario dello stesso colore) ripristinando la superiorità numerica.
In questa esercitazione che si svilupperà naturalmente in intensità è importante che il giocatore prima di ricevere un passaggio abbia già in mente quello che vuole fare sia in anticipazione che per visione periferica.