Un buon primo tocco

Passaggi, finitura, posizionamento, tecnica individuale, potenza sono tutti aspetti su cui lavorare molto quando con i ragazzi si lavora sul primo tocco.
Nell’allenamento cerco sempre di incoraggiare il gioco con un tocco ed è però evidente che i ragazzi spesso hanno bisogno di usare due o tre tocchi mentre cercano di passare e muoversi.
L’obiettivo di giocare ad un tocco porta a rivedere e diversificare gli esercizi per lavorare sulla qualità del movimento e del posizionamento dei ragazzi.
Ad esempio mettere una piccola “pena”a chi non riesce a giocare ad un tocco o a chi non lo fa in modo preciso. I ragazzi si concentrano molto perché sanno che se usano un tocco in più “pagheranno” dazio e in questo modo la loro motivazione e crescita personale sarà orientata al miglioramento dello sviluppo tecnico.
E’ necessario far capire ai ragazzi che un buon primo tocco:
- Da a un giocatore TEMPO e SPAZIO per valutare cosa fare dopo, ad esempio passare, dribblare o tirare.
- Assicura che non sia necessario un secondo tocco che fa perdere tempo a far uscire la palla dai propri piedi.
- Permette di evolvere nel gioco consentendo ai giocatori di operare comodamente sotto pressione e in situazioni difficili.
Questo modo di pensare e di agire porterà i ragazzi a:
- Mettersi in posizione per intercettare la palla in anticipo.
- Ragionare e selezionare la superficie di controllo corporea (piede, petto, coscia, ecc.).
- Posizionare la superficie di controllo nel percorso della palla.
- Rimanere in equilibrio usando le braccia.
- Guardare attentamente la palla per giudicare la sua direzione e velocità.
Il video allegato è dell’incredibile goal all’Inter di Antonio Cassano quando giocava nel Bari. Quello che mi ha sempre impressionato è quel primo tocco incredibile con il tacco e poi il secondo con la testa…talento assoluto!!!
Ecco alcuni possibili esercizi partendo da rimessa laterale o sullo sviluppo del gioco ad un tocco.