Consigli per iniziare al meglio la prossima stagione

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Quando si riparte con gli allenamenti anche se c’è normalmente entusiasmo l’attenzione che i giocatori pongono è limitata perché la pausa estiva ci toglie da quei ritmi che teniamo nel ciclo invernale e la nostra mente ha bisogno di adeguarsi con calma a tornare ad impegnarsi a pieno ritmo. Quali consigli si possono sfruttare per iniziare al meglio la prossima stagione?

Come mister dobbiamo cercare di trovare delle soluzioni pratiche per migliorare la concentrazione dei giocatori, invogliandoli a lavorare con più ritmo e anche a conservazione le informazioni che gli vengono date.

In questo periodo in cui si preparano gli allenamenti per la prossima stagione ricordiamoci allora per esempio di “spezzettare” i primi allenamenti in parti brevi e con informazioni semplici in ciascuna di esse.

Ad esempio vorrei far allenare a Settembre i ragazzi su una tecnica di passaggio rapido e spostamento che ho visto fare guardando l’Italia under 21 nella partita contro il Belgio. Preparando l’allenamento pensavo di presentare l’esercizio dimostrandolo e spiegando a cosa può servire in partita come visto allo stadio quando siamo andati a vedere l’Italia. 

Successivamente in una fase analitica lascerei 5 – 10 minuti per esercitarsi a gruppi di tre giocatori su quanto spiegato sottolineando solo il tipo di movimento. Farei continuare l’allenamento con altre tre fasi distinte (sempre di 5-10 minuti) dove introdurre ampiezza e profondità nella prima fase, precisione e rapidità nella seconda e inserendo in modo situazionale la pressione avversaria attiva nella terza introducendo brevemente le varie fasi chiarendo lì’obiettivo di ogni esercizio.

Un semplice esempio che già tutti probabilmente facciamo ma che preparando gli esercizi mi sono sentito di rimarcare per sottolineare il fatto che i giocatori debbano all’inizio dell’anno debbano imparare i concetti a pezzi successivi e poi assemblarli successivamente.

In questo modo avranno l’idea di fare sempre qualcosa di nuovo mantenendo alta la concentrazione che invece sarebbe venuta meno se avessi dimostrato l’intero esercizio in una volta sola e poi fatto fare le diverse ripetizioni.

Altro aspetto importante e continua a rivisitare le abilità e le tecniche che insegniamo ai ragazzi fino a quando i giocatori non ne avranno padronanza. E’ necessario sui primi argomenti che i giocatori acquistino sicurezza sui metodi di lavoro e che capiscano l’utilità degli allenamenti volti a rafforzare la tecnica attraverso esercizi diversi ma legati allo stesso obiettivo.  Poche informazioni ma chiare e misurabili (colpire di testa, fare i cross, cambio gioco, ecc.) in modo che i ragazzi vedano subito il risultato e capiscano che il lavoro li migliora.

I ragazzi imparano così facendo quale è l’obiettivo principale di ogni allenamento. Poche spiegazioni descritte in modo semplice. Quando i ragazzi sono attivi si possono ogni tanto e fargli avere un altra informazione magari dimostrando la variante all’esercizio proposto in modo da esercitare nei ragazzi l’apprendimento attivo rispetto a quanto si sta facendo per farli tornare attivi ma con un’informazione in più in modo da mantenere una progressione didattica verso l’obiettivo che ci siamo posti.

Nonostante la pianificazione tentiamo comunque sempre di leggere le situazioni in modo da non lavorare su un’abilità così tanto che i ragazzi si possano annoiare perché questo porterà solo a sviluppare cattive abitudini.

Cambiare spesso esercizi anche se l’obiettivo resta lo stesso aiuta i ragazzi ad interessarsi a quanto stiamo facendo soprattutto se riusciamo a contestualizzarlo con esempi che possano suscitare interesse (ad esempio la partita dell’italia vista assieme).  Brevi e interessanti esercizi faranno venire voglia ai ragazzi di venire ad allenamento e ad interessarsi del lavoro svolto.

Spesso, infatti, i ragazzi quando arrivano all’allenamento chiedono: “Mister cosa facciamo oggi?” chiedendo se possono aiutare a posizionare coni e materiali utili agli esercizi come se non fossero “cose da fare” ma occasioni invece per stare insieme, imparare e divertirsi. 

Per l’allenatore ci vuole più tempo per preparare gli allenamenti ma il risultato ne vale assolutamente la pena. Buon lavoro!

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