Calciare in porta: alcuni esercizi per la scuola calcio

La maggior parte dei bambini fa molta fatica a calciare in porta con la giusta potenza. Spesso questo è dovuto soprattutto ad una non corretta stabilità del piede e della caviglia durante l’impatto con la palla. Osservando un allenamento della scuola calcio ho visto una serie di esercizi di tecnica per calciare in porta con potenza e migliorare quindi questo aspetto in cui i bambini si sono divertiti ed hanno preso confidenza con questo obiettivo.
Il mister all’inizio nel discorso ha fatto passare l’idea che tutti i bambini devono tirare in porta. Questo aspetto non è scontato perché nonostante tutti vogliano diventare Cristiano Ronaldo al momento di dimostrare cosa si sa fare alcuni bambini si vergognano o si demoralizzano ai primi errori lasciando cosi sempre la palla e la responsabilità del calciare in porta ai più bravi.
Nel primo esercizio per iniziare a “riscaldare” i piccoli giocatori, li ha posizionati davanti alla porta ad una breve distanza (area piccola) in modo che la palla difficilmente possa essere calciata fuori o alta sopra la traversa.

Ogni bambino tiene in mano la palla e al via, la lascia cadere tentando di calciarla al volo nel tentativo di fare goal prima con il piede “forte” e poi con il piede “debole” (tutti gli esercizi a seguire sono stati fatti con entrambi i piedi). Un esercizio coordinativo utile anche a dare sicurezza ai bambini che “mancando” la prima volta la palla, in genere, dopo il primo rimbalzo riescono comunque a fare goal.
Se i bambini vengono disposti su due o più file è opportuno ricordare loro che i palloni devono essere raccolti solo dopo che tutti i bambini della fila hanno terminato di tirare (non è scontato che qualche bambino dopo aver tirato vada subito a prendersi il pallone rischiando di farsi prendere a “pallottate” dai tiri successivi degli altri bambini).
Dopo qualche tiro il mister ha variato l’esercizio facendo posizionare la palla a terra per calciarla e fare goal sempre a breve distanza dalla porta (un paio di metri). Non ha mai specificato con che parte del piede colpire la palla ma ha sempre incitato a far il movimento articolare corretto della gamba ponendo la sottolineatura a farlo velocemente e a “lasciare andare” la gamba dopo il tiro.

Nel successivo esercizio ogni bambino oltre al pallone ha un cinesino su cui deve appoggiare il pallone prima di calciarlo. Da questo esercizio in poi il mister ha cominciato a chiamare con che parte del piede calciare sempre ricordando anche la postura del corpo e il movimento corretto della gamba.
I bambini poi hanno dovuto colpire la palla sopra al cinesino senza muoverlo in modo da prendere la palla con il collo del piede e dare una giusta potenza al pallone. In questo esercizio, a differenza delle annate più grandi, i bambini tendenzialmente hanno fatto un passo indietro nell’obiettivo di calciare la palla con potenza perchè erano “preoccupati” di non spostare il cinesino. Alcuni rallentavano la velocità di esecuzione per vedere dove colpire il pallone altri colpivano il pallone con la punta del piede, ecc. Il mister ha dovuto allora rispiegare l’obiettivo dell’esercizio e far rivedere più volte che precisione e potenza possono coesistere.
Il mister ha poi disposto su due file i bambini in modo che quelli disposti di fianco alla porta facciano il passaggio per quelli disposti invece davanti alla porta che devono colpire la palla per fare goal.

Anche in questo esercizio ci sono stati più step.
Il primo step è stato far mettere tutti in fila di fianco alla porta per passare la palla in mezzo all’area piccola spiegando di aprire l’anca prima di colpire la palla e di usare l’interno del piede per colpirla.
Il secondo step è stato quello di disporre la seconda fila davanti alla porta con l’obiettivo di stoppare il pallone ricevuto prima di calciare in porta con potenza.
Il terzo step è stato di provare a calciare in porta al volo sul passaggio diretto rasoterra del compagno.
Alcuni virtuosi si sono anche cimentati nel calciare la palla al volo ricevendola alta dai compagni (passaggio effettuato con le mani).
Nello spogliatoio, prima della doccia, dopo aver esplicitato al mister che sono anni che alleno le categorie più grandi di ragazzi perché non avrei più la pazienza per poter riuscire a gestire quest’età gli ho fatto i complimenti perché i bambini oltre a divertirsi per tutto l’allenamento nonostante l’età, non si sono distratti o dispersi per il campo facendo altro.
Mi ha spiegato che nella sua programmazione annuale, il calciare in porta con potenza è la motivazione principale per far leva sui ragazzi. Spesso infatti quando propone gli esercizi, una porta ed un pallone apposta per essere calciato e dare soddisfazione ai bambini di gonfiare la rete, c’è sempre.
Secondo la sua esperienza (anche se appena trentenne ha già diversi anni sulle spalle con le scuole calcio) ha sempre visto miglioramenti evidenti soprattutto nella fase primaverile (quindi dopo qualche mese di allenamento) sul calciare in porta con potenza sia dal punto di vista tecnico che soprattutto di autostima personale dei ragazzi.
A volte quindi prima di calciare in porta sviluppa un percorso con difficoltà coordinative oppure organizza percorsi con stimoli visivi e variazione di corsa e di esercizi dove una stazione è composta dalla porta e dal pallone da calciare, ecc…
E’ la sua filosofia. D’altra parte in gioventù ha giocato a basket e fatto mille tiri a canestro sia prima che durante che dopo gli allenamenti e la partita. A calcio è la stessa cosa …come dice lui “alla fine giochiamo tutti per fare goal!”.
