Giocare in spazi ristretti

Ieri sera ero a Milano a cena con altri mister lombardi. Parlando a tavola Mister Luca in particolare evidenziava la necessità di cambiare metodo di allenamento per poter giocare a 9 con la categoria esordienti.
Eravamo tutti concordi nel sottolineare che si gioca spesso in campi con dimensioni diverse a seconda delle disponibilità delle varie società e che i ragazzi fanno fatica soprattutto con le posizioni in campo in fase di non possesso. Inoltre i campi generalmente sono più piccoli del dovuto ed è indispensabile quindi in allenamento imparare a tenere le posizioni e giocare in spazi ristretti.
Man mano che arrivavano le portate abbiamo parlato di un esercizio comune che molti mister presenti alla cena svolgono che può funzionare nel modo seguente per coprire in parte questa necessità espressa da Luca.
In genere divido in miei giocatori in tre squadre di quattro giocatori e due portieri. Due squadre sono attive e una è al di fuori dell’area, ma può essere utilizzata come sponda dalla squadra con la palla per impostare il gioco. Ogni “partitella” dura per due minuti, poi le squadre cambiano come se fosse un girone all’italiana. Ogni squadra ha quattro partite (andata e ritorno) e alla fine vince chi ha fatto più punti.
Semplice esercizio divertente per i ragazzi ma che li abitua in spazi ristretti a giocare cercando sempre la zona luce.
Mentre gli attaccanti devono cercarsi lo spazio per ricevere la palla i difensori devono tenersi stretti e provare a contenere gli attacchi (frequenti perché spazi ristretti).
E’ importante spronare i ragazzi a passare e ricevere la palla frequentemente e fargli ricercare il più possibile il passaggio nello spazio libero.
All’inizio i ragazzi sono presi dalla fase offensiva cercando di tirare appena possibile per fare goal mentre più avanzano i minuti capiscono che la fase difensiva è altrettanto importante. In questo momento è fondamentale spiegare come ritornare in posizione e coprire il più possibile la porta o come far allargare l’attaccante in modo che non veda bene la porta per il tiro.
In questo semplice esercizio quindi possiamo avere la fase di 1 contro 1 (immancabile in questa categoria) ma anche la capacità di mettersi alla prova nella tecnica di base perché gli spazi ristretti lo impongono e contemporaneamente lavorare anche sulle posizioni per gestire meglio sia la fase offensiva che soprattutto quella difensiva.
Buon lavoro Luca, alla prossima!
Questi argomenti sono in continua evoluzione e sviluppo.
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