La teoria dei quadrati

Ho sempre trovato utile la teoria dei quadrati per insegnare ai ragazzi le corrette posizioni in campo. La parte più semplice è suddividere il campo in diversi quadrati ognuno dello stesso colore. La parte più difficile è farli entrare nella testa dei giocatori.
Ovviamente non potremo avere sempre tutto il campo a disposizione per l’allenamento ma se, a seconda delle situazioni ci ricordiamo di delimitare il campo per reparti, questa suddivisione man mano entrerà nella testa dei ragazzi.
Qualunque tipo di esercizio situazionale va bene purché abbiamo come obiettivo di lavorare sulle posizioni in campo.
Possesso palla, affondo, uno due…a seconda del reparto che avrò a disposizione mi focalizzerò sulla tecnica o sulla tattica. Richiamando anche la posizione in campo.
E’ come fare i palleggi ad inizio allenamento.. quei 5 minuti tutti gli allenamenti a fine stagione cubano diverse ore e la tecnica viene sicuramente arricchita dal continuo esercizio.
Dare dei riferimenti ai ragazzi è importante perché specialmente i giocatori più generosi fisicamente tendono in partita ad andare a coprire o attaccare anche zone che non gli competono.
Con questo metodo anche in partita si potranno poi chiamare le varie zone (quadrato interno, quadrato esterno per richiamare posizioni provate in allenamento) e aiutare i giocatori ad essere più ordinati. Ogni reparto avrà dei propri quadrati da occupare e tutti insieme occuperanno l’intero campo di gioco.
A seconda delle annate che alleniamo potremo cominciare ad insegnare gli interscambi chiedendo ai giocatori di occupare il quadrato di un compagno o di liberare un quadrato per un inserimento.
Qualche esempio partendo dalla difesa. Gli esercizi che possiamo proporre devono tenere presente delle dimensioni dei quadrati. Se i quadrati in difesa sono molto alti i movimenti che richiediamo ai difensori saranno rivolti ad avere una difesa molto alta in partita mentre se li facciamo molto larghi sarà perché vogliamo che il difensore esca in laterale e voglia richiamare i il centrocampista basso oppure intervenire con lancio lungo dopo aver conquistato la fascia laterale.
Il concetto di ampiezza e quindi di stringere o di allargarsi a seconda di come si corre verso la porta o come si sale verso il centrocampo diventerà più semplice perché i ragazzi hanno dei riferimenti precisi nei vertici dei quadrati.
In questo primo articolo non svolgeremo gli esercizi specifici ma a mio avviso per insegnare a dei ragazzi ad esempio a chi gioca in difesa il concetto di copertura o di difesa della porta o di diagonale difensiva diventa pià facile se si utilizza anche lo stimolo visivo dei quadrati.
Anche ne gioco che parte dal basso in situazione di possesso palla i concetti di ampiezza, di controllo orientato e di marcatura preventiva verranno agevolati dalla consapevolezza delle zone delimitate dai rispettivi quadrati che dovranno essere occupati.
I ragazzi in genere divertendosi dopo un po di esercizi riusciranno a fare i movimenti ritenuti più appropriati anche senza i quadrati segnati in campo perché avranno assimilato i riferimenti visivi immaginandoli nelle loro menti.
Questi argomenti sono in continua evoluzione e sviluppo.
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