L’importanza del Feedback

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Video del 2014 in cui Julio Velasco spiega che cosa sia il feedback che è di essenziale importanza, sia per gli allenatori che per gli atleti:

  • per gli allenatori è utile per apprendere se l’atleta ha realmente capito l’esercizio o ciò che è stato spiegato
  • per gli atleti serve per avere un riscontro su quanto imparato e per correggersi nel caso di un errore

Semplificando, il feedback è quindi la valutazione dell’allenatore dopo l’esecuzione di un esercizio, fornendo ulteriori informazioni e consigli.

Il feedback è efficace se:

  •  evidenzia la differenza tra valore effettivo (risultato) e valore nominale (programma) e indica cosa fare (di diverso), e perché, nella ripetizione successiva
  • vengono fornite poche informazioni subito dopo l’esecuzione e prima del successivo tentativo
  • avviene attraverso una riflessione del gesto effettuato (l’allievo si concentra sul gesto eseguito e cerca di riportarlo alla memoria) e utilizzando più modalità comunicative (visive, verbali, tattili).
  • sostiene la motivazione, ha cioè l’effetto di stimolo per l’atleta.

I feedback più utilizzati

  • Feedback a sommario: correzione effettuata al termine di un blocco di allenamento.
  • Feedback  “prescrittivi”  –  “dicono che cosa fare”;
  • Feedback “descrittivi”: – “descrivono che cosa fare”, lasciando spazio a immaginazione e autonomia decisionale.
  • Feedback a domanda: esplicitati in forma interrogativa, stimolano “l’allievo” ad autoriflessioni relative al proprio operato (“cosa hai fatto? come mai hai fatto quella scelta?In che modo alternativo avresti potuto comportarti?)
  • Feeback  a “panino”: la correzione “negativa” viene inserita tra due elementi positivi: “buona azione! Non sei riuscito a eseguire al meglio il passaggio, ma l’idea di gioco era assolutamente corretta!”
  • Feedback larghi positivi/larghi negativi: sono correzioni generiche in cui non viene specificato l’oggetto della correzione; “Bravo!” – “No, così non va!”.
  • Feedback “stretti” positivi/negativi: sono i più funzionali in un percorso di apprendimento, in quanto sono “contestualizzati” e “fanno capire in modo chiaro che cosa sia stato fatto bene/male dal ragazzo”; “bel tiro!” – “ottimo dribbling” ecc. ecc.

Nello specifico i feedback stretti sono correlati alla “autoefficacia” dell’allievo e alla sua capacità di svolgere un compito determinato mentre quelli larghi sono in relazione con “autostima“, in quanto la correzione non è rivolta a una determinata situazione/compito, ma alla persona, nella sua globalità (di conseguenza da utilizzare con parsimonia, soprattutto in forma negativa!).

Questi argomenti sono in continua evoluzione e sviluppo.

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