Lavorare sul calcio d’angolo contro

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Ieri sera, dopo allenamento, davanti alla partita dell’Inter in tv ma soprattutto davanti ad un buon piatto di tortelli con alcuni amici abbiamo parlato di calcio d’angolo, di come sia importante provarli in allenamento e di che vantaggio sia per una squadra tecnicamente inferiore poter avere certezze di finalizzazione su palla inattiva.

Le statistiche ci dicono, infatti, che la percentuale di reti realizzate su palla inattiva si aggira intorno al 30%. Un goal su tre viene segnato non in azione manovrata ma con strategie precise studiate in allenamento partendo da palla ferma. Lavorare sul calcio d’angolo contro quindi riduce la possibilità di subire goal.

Ogni situazione da palla da fermo, prevede un’organizzazione elevata da parte di tutta la squadra. Ogni giocatore in ogni situazione ha un proprio compito e ruolo da svolgere. Io sono solito mettere 3 giocatori a zona e il resto a uomo a necessità,  dividendo l’area di rigore in 3 zone prestabilite come in figura.

calcio d'angolo

Compiti singoli di ogni giocatore

In zona A il giocatore (normalmente io ci posiziono il terzino destro) agirà sulle battute sul primo palo e quindi dovrà essere abile ad anticipare l’attaccante che attacca tale zona e a rinviare di prima intenzione.

La zona B è la zona più pericolosa in quanto è quella dove la maggior parte dei palloni va a cadere. Il giocatore (per me il centrale difensivo) dovrà avere riflessi pronti, ottime doti fisiche, un buon colpo di testa ed una buona intesa con il portiere che il più delle volte uscirà in presa alta.

In zona C posiziono un centrocampista perché è il giocatore più lontano dal punto di battuta con una lettura della traiettoria quindi più favorevole. Su traiettorie lunghe il suo compito e quello di neutralizzarle o prolungarle. Se venisse superato anche lui andrà in pressione sul limite laterale dell’area di rigore.

Comportamento collettivo

Se il calcio d’angolo è battuto forte, e tagliato sul primo palo con traiettoria a rientrare, i giocatori zona A e zona B accorciano verso il primo palo contemporaneamente per anticipare e togliere maggior spazio possibile all’attaccante.

Se la traiettoria è sempre indirizzata sul primo palo, ma questa volta ad uscire, il giocatore in zona A interverrà prolungando la traiettoria fuori area.

Se il calcio d’angolo è lento, con una traiettoria a parabola, di facile presa per il portiere, il giocatore in zona C si posizionerà a protezione dell’uscita del portiere.

Nel caso in cui il calcio d’angolo preveda il passaggio  per un avversario fuori area in posizione laterale, tutta la difesa salirà per stringere gli spazi e lasciare in fuori gioco gli altri attaccanti.

Se la traiettoria del calcio d’angolo è  lunga, tesa a servire un giocatore posto sul lato opposto dell’area di rigore, il giocatore in zona C interverrà prolungando la traiettoria fuori area sul lato laterale e tutta la difesa cambierà la propria posizione del corpo in direzione del giocatore opposto.

Ovviamente questo è un piccolo esempio. In sede di allenamento tutte le possibili situazioni da palla ferma devono essere curate con meticolosità proprio perché possono diventare cruciali in partita.

Naturalmente chi ha la fortuna di svolgere la preparazione precampionato potrà curare con calma e tranquillità queste situazioni tattiche mentre chi subentra in campionato deve valutare le lacune generali che lamenta la squadra lavorando su tali aspetti e apportare le correzioni del caso.

Questi argomenti sono in continua evoluzione e sviluppo.

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