Fase di non possesso: PIEDE FORTE PIEDE DEBOLE

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PIEDE FORTE PIEDE DEBOLE

Oggi voglio fare alcune considerazioni sulla fase di non possesso ragionando sui principi e sulle indicazioni da fornire sul piede forte e piede debole.

Nella fase di non possesso si devono fare delle scelte per contenere o contrastare  l’avversario. Il mister deve lavorare innanzitutto sulla visione di gioco individuale e sottolineare come sia importante non lasciare al caso la posizione del corpo che un difensore deve assumere.

C’è un percorso ben preciso da seguire:

  • Studio dell’avversario
  • Scelte da fare e Principi da seguire
  • Azione: quando intervenire

LA FASE DI STUDIO

Lo studio dell’avversario è fondamentale, fin dalle prime battute della gara o anche prima se si conosce l’avversario o si vedono i video o direttamente le partite di chi andremo ad affrontare: è fondamentale, è la prima cosa da fare.

Sapere se un avversario è destro o sinistro, se calcia con entrambi i piedi, se esegue spesso una determinata finta, se calcia subito e spesso piuttosto che dopo un tentativo di eludere il difensore. Questi sono solo alcuni degli aspetti che dobbiamo prendere in considerazione nel preparare una partita.

Chi parte in panchina è avvantaggiato perché ha tempo per studiare l’avversario e quando entrerà potrà contrastarlo con completa cognizione di causa.

 

LE SCELTE DA FARE

Durante la partita siamo continuamente portati a fare delle scelte. Oggi che parliamo della fase di non possesso esaminiamo quali possono essere quelle giuste per contenere o contrastare l’avversario.

Dopo la fase di studio supponiamo che ci si presenti davanti un giocatore che calcia solamente di sinistro e siamo nella parte sinistra e nella mia metà campo come da immagine sotto.

PIEDE FORTE PIEDE DEBOLE

In questo caso il difensore “O” porterà l’avversario “X” verso l’esterno del campo obbligandolo a giocare con il piede debole e chiudendo il mezzo e non la banda secondo i principi sotto elencati.

I 5 PRINCIPI DA CONSIDERARE A SECONDA DELLE SITUAZIONI

Primo. Il difensore deve portare l’avversario verso l’esterno per ridurre lo specchio della porta.

Secondo. Il difensore deve costringere l’avversario a giocare sul piede debole

Terzo. Il difensore deve chiudere il mezzo per evitare passaggi che possano far guadagnare metri e posizioni più agevolate per il tiro.

Quarto. Il difensore deve utilizzare la linea laterale come propria compagna di gioco, il giocatore in possesso non può superarla e quindi il suo spazio d’azione si riduce.

Quinto. Il difensore non deve intervenire cercando di rubare la palla all’attaccante almeno che non sia una palla scoperta di facile intercetto.

 

PIEDE FORTE PIEDE DEBOLE

 

AZIONE: QUANDO E’ IL MOMENTO DI INTERVENIRE

Rispetto alla situazione presentata il difensore quindi uscirà posizionando il proprio piede destro più avanti rispetto al sinistro, abbassando il proprio baricentro e quindi con le gambe leggermente piegate lasciando più spazio all’avversario verso la banda  posizionandosi a circa 1 metro.

In questo caso dove l’avversario è circa a 18-19 metri dalla porta, il difensore  NON interviene cercando di rubare palla perché un eventuale rimpallo o se l’avversario lo salta crea una superiorità numerica vicino alla porta e quindi una situazione di pericolo. Si limiterà a temporeggiare pressando l’avversario a circa 1 metro di distanza costringendolo a giocare palla dietro oppure rischiare un dribbling.

L’attesa dura fino a quando non siamo nei 10-12 metri, a questa distanza dobbiamo contrastare l’avversario concludendo l’azione, con un tiro che dovremo rimpallare se stiamo pressando nella posizione e con la distanza giusta, recuperando palla o costringendo passare la palla possibilmente all’indietro per allontanarla dalla nostra porta.

 

Oggi ho voluto parlare di un aspetto della fase di non possesso. Ci possono essere diverse chiavi di lettura e come sempre sono giuste se hanno il risultato sperato.

Non esitare a scrivere per un confronto o  commentare questo articolo.

Buon Calcio a 5 a tutti

 

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