Il passaggio in pallonetto

Il passaggio in pallonetto è necessario soprattutto quando un avversario ad una certa distanza è posizionato però direttamente di fronte al giocatore in possesso di palla.
L’ho visto fare tante volte soprattutto a Baggio e Zidane ma me ne sono innamorato ormai una ventina di anni fa quando il mio centrale difensivo (Massimo Marchisio) in un campo dalle dimensioni ridotte tentava spesso riuscendoci questo tipo di passaggio che ci ha permesso di andare al tiro in porta tante volte.

L’immagine mostra una situazione tipica di passaggio in pallonetto sulla fascia in una situazione 2 contro 3. Quando si ha la necessità di scavalcare l’avversario diretto il pallone va calciato nella parte inferiore con la punta semplicemente alzando la gamba. E’ un gesto tecnico tipico del calcio a 5 che è importato ormai sempre più frequentemente nel calcio a 11.
Il pallonetto viene giocato anche quando lo spazio nel gioco è molto stretto (ad esempio, vicino all’area di rigore avversaria) e viene poi giocato come passaggio finale per prendere alla sprovvista i difensori centrali avversari.
I vantaggi sono evidenti: semplicità, efficacia con avversari abbastanza vicini, imprevedibilità e precisione.

Il primo giocatore fa un uno-due con il compagno prima di effettuare un passaggio in pallonetto ad un altro suo compagno.
Il terzo giocatore gioca la palla ad un compagno posizionato sul lato che effettua a sua volta un passaggio in pallonetto al quinto giocatore, che poi passa la palla al secondo giocatore, terminando così l’esercizio.
Combinazione semplice di passaggi che però ha bisogno di precisione e forza adeguata per poter funzionare.
Anche in questo esercizio ci sono tante varianti da poter applicare come l’aumentare o diminuire le distanze o giocare il pallonetto sulla testa del compagno piuttosto che sui piedi.
Personalmente mi piace metterci dentro anche un pò di competizione creando tanti gruppi da 5 giocatori che effettuano l’esercizio in un determinato tempo. Chi esegue più pallonetti precisi vice.