Andrea Parisi: quando la passione va oltre ogni limite!


Dove alleni Andrea?
Dopo tanti anni di gavetta con tanta perseveranza ed un pizzico di fortuna, alleno da 6 anni nel San Giuseppe Calcio – CDF Inter. Alleno i Pulcini 2011. Era da quando avevo 20 anni che sognavo di allenare li (è il mio habitat naturale) e a 39 anni non finisco ancora di sognare…

Da giocatore se dovessi scegliere un ruolo nella squadra che alleni quale sceglieresti?
Nella mia squadra non ho un ruolo dove giocare anche se giocherei ovunque, in qualsiasi ruolo. Per me è importante divertirmi con i miei compagni…anche in panchina. Ma attenti: odio vedere chi, seduto in panchina non guarda la partita…non dimostra passione e attaccamento alla squadra.

Come imposti il tuo programma di allenamento settimanale?
Il mio programma settimanale è basato su 3 allenamenti analitico – situazionali con la palla. Ovviamente con obiettivi prefissati e spalmati nell’arco della stagione. Lo slogan che utilizzo è: “Sempre con la palla” anche se nella pausa per bere possono non portarlo…eheheh . A parte gli scherzi l’unica condizione che pongo è :”Gioco per imparare ed imparo per giocare”. Allenamento o partita che sia come di solito facciamo al sabato con il campionato ed ogni tanto alla domenica con tornei o amichevole di lusso. Se mi chiedessero di fare qualche allenamento o partita in più alla settimana, risponderei sempre: “volentieri!”

Quale è stata la partita che più ti ha regalato soddisfazioni nella tua carriera?
Ci sono state partite particolari negli anni passati che mi hanno dato belle soddisfazioni. Ma l’aspetto che mi fa più piacere in questi ultimi anni è vedere tutti i “miei” bambini che dopo un allenamento o partita si lamentano perché vogliono giocare ancora mentre i genitori dalla tribuna mi pregano di finirla! Oppure vedere i bambini che vengono all’allenamento anche mezz’ora prima (e sanno che anch’io arrivo 40 minuti prima per vedere gli altri allenamenti) e mi chiedono se possono fare la partitella…non è soddisfazione? A questo proposito mi ricordo adesso di un episodio successo l’anno scorso. Un mio bambino è arrivato in orario all’allenamento ma lo vedevo un po’ fiacco. Gli ho chiesto cosa avesse e mi ha risposto che era tutto ok. Finito l’allenamento ho chiesto a sua mamma cosa avesse e mi ha risposto: “Lascia perdere mister, mio figlio è un po’ testardo. Ha vomitato nel pomeriggio e volevo tenerlo in casa ma non ne voleva assolutamente saperne di saltare l’allenamento” Sono rimasto felicemente colpito dicendo scherzosamente alla mamma che aveva fatto bene. Ho ritenuto corretto dare al bambino un riconoscimento. La fascia da capitano nella partita successiva se l’era proprio guadagnata!.

Che cosa porti del corso nel tuo essere allenatore?
Dal corso mi porto un bagaglio di informazioni molto utile e molto formativo che mi ha fatto capire che il mio metodo di lavoro è corretto e che posso migliorarlo nel tempo aggiungendo le cose nuove che ho imparato dalle lezioni. Ho conosciuto allenatori molto più competenti di me e mi rendo conto che ho tanta strada da fare per guadagnarmi la credibilità di un allenatore competente e professionale anche se la mia disabilità mi rallenta un pò…ma come hai già capito non mollo mai!

Pensa, ad esempio, quanto è stata dura leggere i sottotitoli (foto sopra) per 4 ore di fila ogni giorno del corso…ma ne è valsa la pena!
“L’unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai” Steve Jobs