Passaggi, finitura, posizionamento, tecnica individuale, potenza sono tutti aspetti su cui lavorare molto quando con i ragazzi si lavora sul primo tocco.

Nell’allenamento cerco sempre di incoraggiare il gioco con un tocco ed è però evidente che i ragazzi spesso hanno bisogno di usare due o tre tocchi mentre cercano di passare e muoversi.

L’obiettivo di giocare ad un tocco porta a rivedere e diversificare gli esercizi per lavorare sulla qualità del movimento e del posizionamento dei ragazzi.

Ad esempio mettere una piccola “pena”a chi non riesce a giocare ad un tocco o a chi non lo fa in modo preciso.  I ragazzi si concentrano molto perché sanno che se usano un tocco in più “pagheranno” dazio e in questo modo la loro motivazione e crescita personale sarà orientata al miglioramento dello sviluppo tecnico.

E’ necessario far capire ai ragazzi che un buon primo tocco:

  1. Da a un giocatore TEMPO e SPAZIO per valutare cosa fare dopo, ad esempio passare, dribblare o tirare.
  2. Assicura che non sia necessario un secondo tocco che fa perdere tempo a far uscire la palla dai propri piedi.
  3. Permette di evolvere nel gioco consentendo ai giocatori di operare comodamente sotto pressione e in situazioni difficili. 

Questo modo di pensare e di agire porterà i ragazzi a:

  1. Mettersi in posizione per intercettare la palla in anticipo.
  2. Ragionare e selezionare la superficie di controllo corporea (piede, petto, coscia, ecc.).
  3. Posizionare la superficie di controllo nel percorso della palla.
  4. Rimanere in equilibrio usando le braccia.
  5. Guardare attentamente la palla per giudicare la sua direzione e velocità.

Il video allegato è dell’incredibile goal all’Inter di Antonio Cassano quando giocava nel Bari. Quello che mi ha sempre impressionato è quel primo tocco incredibile con il tacco e poi il secondo con la testa…talento assoluto!!!

Ecco alcuni possibili esercizi partendo da rimessa laterale o sullo sviluppo del gioco ad un tocco.

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