Georgia Fest: Alla ricerca del vello d’oro del calcio (femminile)

Incontro con i giovani
Prosegue il mio lavoro nelle scuole, assieme agli attivisti dell’associazione Tuttimondi, per la sensibilizzare i ragazzi verso il diritto allo sport.
In questi incontri, abbiamo parlato con i ragazzi delle loro abitudini sportive ed abbiamo potuto constatare che i tempi che dedicano all’attività fisica sono sempre più circoscritti alle ore dei corsi sportivi pomeridiani, perché “gli schermi” hanno preso parte del tempo che le generazioni precedenti dedicavano alla socialità all’aria aperta.
Il fatto che la propria esperienza di gioco sia legata ad un contesto “chiuso” nelle regole prestabilite dello sport che praticano (negli spazi e nei tempi predeterminati), mi lascia il dubbio che essi possano perdere la capacità di di esprimersi nel gioco libero.
Forse sarò un inguaribile romantico, ma ricordo quanto era bello giocare nei prati in collina. L’irregolarità e le pendenze del terreno erano parte integrante del divertimento.
Ricordo con malinconia i pomeriggi passati nei giardini dei miei amici, nelle campagne del comune di Montechiarugolo. Improvvisavamo campi di gioco diagonali confinati tra 4 alberi che fungevano da porte, la cui traversa immaginaria era regolata sull’altezza del portiere di turno.

Il tempo, che nella mia memoria ora sembra sconfinato, pareva volare. Il sole era troppo impaziente di andare a dormire e noi non avremmo voluto smettere di giocare al suo riposo.
Molte di queste emozioni le ho riscoperte sulla pagina Facebook del International Festival of Football and Culture “Georgia Fest”.
Ci stiamo allontanando
Guardando queste foto, penso alla distanza che abbiamo lasciato che si creasse tra il calcio e le persone (o forse tra le persone e le persone). Lentamente la nostra società si è chiusa nell’individualismo, avvelenando i valori sociali dello sport. Allo stesso tempo, abbiamo lasciato largo spazio alla paura (pur cercando di reprimere ogni tipo di violenza ed adottando contromisure severe), soprattutto nella percezione della gente. Ciò si può riassumere nel luogo comune: “Una volta venivo con la famiglia allo stadio, adesso non mi attento più!!!”

Parlando di calcio femminile,
pensavo alle ultime due edizioni della finale di Coppa Italia Femminile. Sono contento che alle ragazze sia stato dato un palcoscenico più prestigioso, passando dal Noce di Noceto dove si è disputata Fiorentina-Brescia nel 2018 al Tardini di Fiorentina-Juventus del 2019, perché si meritano maggiore risalto e visibilità.
Però, essendo stato ad entrambe le finali da spettatore, nel 2019 ho patito la mancanza del “terzo tempo” con le giocatrici, come invece era accaduto per Fiorentina-Brescia dell’anno precedente. La grande presenza di security del Tardini ha aggravato questo senso di distacco.
Ciò che non vorrei per il calcio femminile, come accade per il calcio maschile professionistico, è che si perdesse il contatto umano che a mio parere è la forza di questo movimento.
Ma ascoltiamo il parere dell’organizzazione del torneo Georgia Fest:
Traduzione:
L’idea di chiamare l’evento sportivo e turistico internazionale per appassionati del calcio non professionistico ” Festival del calcio e della cultura “, ci è sembrato abbastanza scontato. In realtà, volevamo dare enfasi alla “World Football Culture” che è un fenomeno globale in cui passione per il calcio e per la cultura si fondono in una unica unità solida.
Riteniamo che grazie agli effetti dalla globalizzazione e del cosmopolitismo si sia già creato un fenomeno multiculturale di “cultura mondiale del calcio”. E questo fenomeno, ovviamente, include, prima di tutto, il gioco stesso, nonché le caratteristiche culturali e mentali nazionali delle persone che giocano a questo gioco.
Allo stesso tempo, è abbastanza ovvio che la cultura mondiale del calcio, come tendenza, a sua volta influenza le singole culture nazionali, diventando parte integrante.
La Georgia è paese di calcio. La storia del calcio georgiano ha più di 100 anni. Questo sport è una componente integrante e prospera della moderna cultura georgiana. Inoltre.
La cultura georgiana moderna è impensabile senza il calcio !!!
Esso è nella lingua, nella vita quotidiana, nell’arte come il cinema, la musica e la fiction.
Il calcio inizia alle scuole materne e si ritrova nelle battute. Si ritrova nelle controversie su virilità e onore. E anche il motivo dei matrimoni e causa di divorzio!
Il tema del calcio ha ricevuto una riflessione separata nella classica tradizione georgiana dei toast (centri benessere), parte integrante delle feste nazionali.
In qualità di organizzatori del “Georgia Fest”, ti invitiamo a prendere parte al festival, che si terrà dal 2 al 18 agosto 2020.
Ti invitiamo a provare il cocktail “frizzante” del calcio e il sapore georgiano unico!
Ti offriamo sinceramente di aggiungere i colori del tuo paese, una caratteristica unica della tua cultura nazionale, nel multicolore del festival.
Promettiamo – SARÀ DIVERTENTE !!! “

Conclusioni
Sembra che in Georgia ancora riconoscano il fatto che il calcio è l’immagine di una cultura. Quindi mi chiedo: che cultura trasmettiamo continuando a tollerare che gli arbitri, gli allenatori ed i giocatori siano insultati? Se gli arbitri sono donne è accettabile che tali insulti siano sessisti? Troviamo tollerabile che per protestare con un arbitro occorra mettergli le mani addosso?