Aspetto fisico dei giocatori

In questi anni guardando diverse partite nel settore giovanile ho notato che l’aspetto fisico dei giocatori viene preso in considerazione per formare le squadre che vogliono vincere senza particolari costruzioni di gioco.
Non è sempre vero ma la maggior parte delle squadre che hanno ragazzi biologicamente già sviluppati rispetto alla media dei pari età giocano soprattutto sulla capacità di questi ragazzi di fare la differenza in partita per corsa e potenza fisica.
Molti mister per fortuna prediligono l’abilità dei ragazzi indipendentemente dall’altezza e dal peso.
Voi in che mister vi identificate? Quanto conta per voi l’aspetto fisico dei giocatori?
Nel primo tipo cioè se avete giocatori forti fisicamente indicate alla squadra di scaricare la palla a loro e gli fate fare risultato o nei secondi dove comunque vada il gioco viene sviluppato da tutti i ragazzi indipendentemente dal fisico?
Nel fare formazione ai mister di vari e società personalmente sottolineo sempre di non lasciarsi prendere dalle dimensioni fisiche dei ragazzi e confonderle con abilità e tecnica perchè spesso i ragazzini nella crescita perdono tutti i vantaggi che hanno nel momento in cui gli altri ragazzi li raggiungono nel tasso di crescita.
Nelle giovanili si nota spesso questo problema quando le squadre passano dal gioco 9 vs 9 a 11 vs 11.
Bisogna trovare il giusto equilibrio per dare tempo e spazio ai ragazzi fisicamente non ancora sviluppati.
Psicologicamente i ragazzi vivono con fatica questo momento di trasformazione e proprio per questo il mister deve dare loro molta attenzione tenendo d’occhio quello che sta succedendo.
Spesso capita che l’attaccante prolifico nelle categorie minori quando comincia a giocare in spazi più grandi non riesca più a segnare.
Il mister deve insegnare il modo di sfruttare al meglio le proprie capacità lavorando sul lato fisico del suo gioco, sulla protezione della palla e su come crearsi lo spazio contro i difensori più grandi per prepararsi comunque l’opportunità di tiro oppure di poter giocare di sponda per i compagni.
Si tratta quindi di affrontare questo problema adottando un approccio diverso al gioco di squadra e che il singolo giocatore se è più piccolo dell’altro può essere altrettanto bravo se mette il tempo e lo sforzo per lavorare con gli esercizi giusti.
Richiede molto lavoro ma così facendo teniamo fede al ruolo di mister delle giovanili che ha il compito di far crescere i ragazzi che gli vengono affidati.
Buon lavoro!