Ilmisterone.com nacque pochi anni fa con l’obiettivo di creare una rete di formazione per mister.

La maggior parte degli utenti cui ancora oggi sono indirizzati i nostri articoli, sicuramente è racchiusa, appunto,  nella categoria allenatori del settore giovanile.

Negli anni mi sono ritrovato molte volte ad affrontare e conoscere decine e decine di allenatori, con cui mantengo generalmente ottimi rapporti; è sempre interessante apprezzare e conoscere le storie di tutti loro, soprattutto fuori dal campo.

Sfido chiunque, parlando di un allenatore, a non aver mai detto frasi simili a “fuori dal campo è una persona splendida, in campo diventa una bestia!”

Eh si, spesso capita anche di rimanerci male nel vedere questa diversità di caratteri.

Personalmente una qualità che ho sempre amato negli allenatori è sempre stato lo stile impeccabile dentro e fuori dal campo, e il legame ferreo con importanti valori .

Per questo oggi sono qui con voi a fare due chiacchiere in compagnia di un allenatore che rispecchia tutto ciò che per me è fondamentale per essere validi allenatori del settore giovanile.

Lui si chiama Luca Volpi, da tutta la vita colonna della Montebello Parma e da 10 anni noto nell’ambiente del settore giovanile alla guida di varie annate.

Qualche settimana fa, è emersa molto a sorpresa la sua decisione di lasciare la conduzione dei suoi 2003 e di qualsiasi altra squadra, per buttarsi in una nuova veste dirigenziale. 

Essendo amici da tantissimi anni, mi tolgo lo sfizio di fargli alcune domande su questa decisione che mi ha spiazzato. In particolare, cercherò di capire cosa spinge un mister ad “abbandonare” tutte le sensazioni che porta il  campo verde.

Ciao Luca.  Ti confesso che la tua decisione mi ha spiazzato molto. Ma facciamo un passo indietro…Spiegaci come cominciasti la tua esperienza da allenatore a soli 19 anni.

Era appena cominciato il primo anno da calciatore “lontano da casa” (ride). La Montebello mi aveva appena ceduto alla Meletolese; un mio ex compagno di squadra ebbe l’idea di iniziare ad allenare una squadra di piccoli bambini e mi chiese di accompagnarlo in questa esperienza.  Il doloroso distacco dalla BOMBONERA e il mio sangue bianconero mi fecero accettare subito questa bellissima opportunità.

mister

Quel momento fu proprio amore a prima vista, dato che fino ad oggi sei stato un punto di riferimento per tanti ragazzi.  Se dovessi racchiudere in un pensiero tutti questi lunghi anni, come lo faresti?

Mi sono sempre sentito, ogni volta,  come un bambino su una giostra. Ad ogni giro, aspettavo il successivo!

Cosa ti ha regalato maggiormente questo bellissimo percorso?

Dal primo allenamento all’ultimo, tutte le situazioni  mi hanno profondamente arricchito come persona e fatto scoprire parti del mio carattere che assolutamente non conoscevo. Inoltre ho avuto la grande possibilità di interagire con tante persone fantastiche, che a loro volta sono state importantissime nella mia esperienza.

Quali sono gli aneddoti che ricordi con maggior emozione?

Sicuramente la prima partita nel 2009 con i miei piccoli 2003 ai Campi Stuard e la loro felicità per il grande esordio. Le varie trasferte in cui abbiamo rafforzato il legame con i ragazzi. E per ultimo, il gruppo dei 2000 con cui abbiamo sfiorato l’impresa nel campionato allievi regionali: in maniera particolare, la partita contro il Progresso a Basilicanova che ci portò alla semifinale fu un risultato storico per la società.

mister

Quindi, a maggior ragione dopo questo bellissimo amarcord….ci spieghi la tua decisione?

Prima di tutto, a causa di impegni lavorativi, non avrei potuto svolgere questa passione al 100%. Ho quindi ritenuto, per rispetto dei ragazzi, giusto fermarmi in attesa di ritrovare le condizioni migliori.

Ma soprattutto mi ha allettato tantissimo la possibilità di iniziare una nuova pagina nel mondo calcistico. Giorno dopo giorno,  ho preso in considerazione con convinzione sempre maggiore l’idea del d.g. Furlotti di far parte della dirigenza della sezione calcio. 

Quale sarà il tuo ruolo e che ti obiettivi ti poni per la tua società?

Mi andrò ad occupare di tutti gli aspetti organizzativi e sarò di supporto alle annate della scuola calcio per permettere agli allenatori di concentrarsi solo sul miglioramento dei ragazzi senza ostacoli.

Ok, mi collego per la prossima domanda.  Di cosa pensi abbia bisogno il calcio giovanile di oggi?

Sinceramente penso che ci sia bisogno urgente di dirigenti ed allenatori che non “scimiottino” i professionisti, ma si concentrino con umiltà e sacrificio sul valorizzare i ragazzi in un clima di divertimento e positività.

mister

Grazie Luca della chiacchierata e in bocca al lupo per la tua nuova avventura.

Grazie a voi e complimenti per il vostro blog.

 

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