Marcelo “El loco” Bielsa… “Give the goal”

In questi giorni tutti parlano de “El loco” Bielsa per il clamoroso gesto di fairplay imposto ai suoi giocatori nella partita Leeds-Aston Villa.
E’ bello che personaggi pubblici in circostanze importanti (si stava giocando la premier) diano esempio di sportività e di correttezza. Nelle giovanili dovrebbe infatti essere normale che i ragazzi si comportino in questo modo ma non sempre accade specialmente se a non farlo per primi sono i cosiddetti educatori (mister, dirigenti, guardalinee) e in tv e sui campi si vedono tanti aspetti negativi purtroppo.
Ma in questo caso Bielsa ha superato tutti , ancora una volta. Quante volte si riprendono i ragazzi durante l’allenamento perché qualcuno non fa quello che dovrebbe oppure manca di rispetto ad un compagno? I ragazzi devono imparare soprattutto due cose: giocare a calcio e rispettare le regole.
Personalmente io cerco di insegnare le due cose e i ragazzi sanno bene come la penso e che devono tentare di seguire le regole che abbiamo concordato insieme. E’ un rispetto che ci si costruisce sul campo, passo dopo passo e con l’esempi di tutti i giorni. Poi è chiaro che molti, a quell’età sono vivaci, ma è normale che sia così. L’importante è che capiscano che non devono “imbrogliare”.
Il nostro scopo di mister delle giovanili è infatti dare un’opportunità ai ragazzi di poter crescere. Per poterlo fare bisogna dare innanzitutto l’esempio e leggere le situazioni che si vengono a creare, di volta in volta.
E’ per questo che è importante il gesto di Bielsa perché evidenzia a tutti che è un comportamento possibile ed efficace anche ad alti livelli. Lo chiamano “El loco” , letteralmente il pazzo ma ha sempre dimostrato correttezza e più carattere che molti altri suoi colleghi. Lo può fare perché è un mister “presente” e che si occupa dei suoi ragazzi costantemente.
Nella sua eccentricità, ad esempio, al Leeds per prima cosa si è fatto installare un letto e un fornello in uno stanzino del centro di allenamento, ottenendo lo stesso anche per il suo staff, col quale passa le serate in interminabili sessioni di studio fra lavagne, appunti, computer e video. Uno che c’è, insomma.
Nella partita Leeds-Aston Villa, l’episodio specifico a cui ci si riferisce si è svolto con il tecnico argentino, in accordo con l’arbitro, che ha chiesto ai suoi giocatori di lasciar segnare gli avversari alla ripresa del gioco, nonostante il Leeds stesse quasi per vedere realizzato il sogno Premier inseguito da 15 anni.
Il Leeds aveva appena segnato un goal con Klich che però si era rifiutato di buttare fuori il pallone per l’infortunio alla gamba di un avversario dell’Aston Villa rimasto a terra.
Bielsa allora ha detto ai suoi giocatori: “Restituite il goal” – “Give the goal”. I giocatori del Leeds gli hanno ubbidito. Pensate che si stato facile per i giocatori?
Non è stato un gesto ininfluente perché con quel goal il Leeds dovrà giocare i playoff per essere promosso in Premier League cosa che invece non sarebbe successa se il Leeds avesse vinto e prima di ordinare “Give the goal” il Leeds vinceva 1 a 0 con un uomo in più per l’espulsione per proteste di un giocatore dell’Aston Villa. Praticamente promozione diretta in Premier dopo un campionato a 24 squadre massacrante…invece no…Bielsa ordina “Give the goal!”…tu, mister, l’avresti fatto?
Marcelo Bielsa ha mostrato a tutti, ancora una volta, di non avere eguali al mondo. Non deve essere stato facile neanche per i giocatori ma nonostante la posta in palio hanno portato rispetto al mister per quello che ha fatto “prima”, per il rapporto che ha creato con loro.
Anche se la promozione in Premier League è rimandata il “mondo Leeds” è totalmente impazzito dal personaggio Bielsa. Tifosi, giornalisti, tassisti, tutti parlano di lui come un mito. Una leggenda anche prima di questo episodio.
Se lo chiamano “el Loco” una ragione ci sarà e non solo per la storica ossessione per i video, i discorsi da guru, le metodologie di allenamento e gli schemi imprevedibili (e’ stato il primo a giocare con un 3 3 1 3 con difesa alta, passaggi rapidi e uno stile offensivo).

La sua squadra ha tenuto un ritmo forsennato per tutta la stagione ma dietro c’un lavoro minuzioso in cui Bielsa e il suo staff gestiscono anche i minimi particolari. I giocatori, ad esempio, vengono pesati ogni mattina e, utilizzando una sorta di scanner, vengono tenute sotto controllo massa magra, massa grassa e massa ossea.
El Loco poi non lascia nulla al caso: registra ogni seduta di allenamento e la rivede con i giocatori, mostrando loro errori o disattenzioni, li martella con interminabili sedute di tattica, in modo che ognuno sappia sempre dove stare e cosa fare in ogni situazione ed è ossessivo persino sulla lunghezza dell’erba del campo di allenamento.
I giocatori lo giudicano severo ma lo ammirano e lo rispettano soprattutto per il suo esempio. Famosa la sua foto in cui raccoglie i rifiuti intorno al campo di allenamento.

Anche dal punto di vista calcistico Bielsa si è guadagnato subito il rispetto dei giocatori per la tipologia di gioco che sviluppa. Dal punto di vista tattico infatti il Leeds avanza velocemente in verticale, ma la costruzione del gioco è comunque intrapresa palla a terra senza lanci lunghi. il Leeds tenta di iniziare l’azione sempre con un passaggio corto, con le mani o i piedi del portiere, anche sotto la pressione degli avversari a ridosso dell’area di rigore. Non è forse questo che insegniamo continuamente ai nostri ragazzi nelle scuole calcio?

il vero gioiello sono i reparti di attacco e di centrocampo che ruotano continuamente. Bielsa pretende la coordinazione dei movimenti tra terzino, mezzala e ala. Spesso si vedono azioni con inserimenti dei centrocampisti che partono da lontanissimo per scivolare alle spalle di metà dei difensori avversari proprio grazie allo scambio con i giocatori di fascia.
Il Leeds (in realtà tutte le squadre di Bielsa) puntano a sfruttare molto l’ampiezza per creare sempre una minaccia doppia in avanti sia dalla fascia che tramite l’inserimento del centrocampista. Ci vuole tecnica, fisico e mentalità per sostenere questo tipo di gioco e il Leeds è tutta la stagione che lo porta avanti. E’ per questa mentalità che i giocatori hanno rispettato il comando di Bielsa, perché sia dal punto calcistico che delle regole hanno lavorato molto durante la stagione ed è il loro stile.

El loco Bielsa…probabilmente un uomo di alti tempi, come ce n’erano una volta! Vero maestro di tattica e di tecnica ma anche di gestione del gruppo.
In una recente intervista ha affermato: “Il migliore giocatore è quello che arriva più in alto ma non in assoluto bensì considerando da dove è partito. Perché il più bravo in partenza non ha meriti: ha ereditato tutto dalla sua genetica. Nel calcio io pretendo la passione per sviluppare le proprie qualità. E al migliore diamo privilegi, invece dovremmo dargli obblighi in più, perché i privilegi provocano individualismo. Dobbiamo far crescere ogni giocatore secondo le qualità che ha. Se una squadra è unita non significa che vincerà di sicuro. Però è certo che se è disunito il team, non si vince. E’ necessario rispettare il cammino di tutti e valutarlo e premiarlo per quello che uno può dare, tutti insieme, continuamente”.
El Loco…un pazzo…forse non così tanto…,Bielsa grazie di esistere!!!