Zinédine Zidane: il silenzioso

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Zinédine Yazid Zidane (Marsiglia, 23 giugno 1972) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore francese di origini algerine.

Soprannominato Zizou, è considerato uno dei migliori giocatori della storia del calcio.
Cresciuto nel Cannes, si afferma nel Bordeaux vincendo una Coppa Intertoto.
Nel 1996 viene acquistato dalla Juventus, dove in cinque stagioni conquista due campionati italiani, una Supercoppa italiana, una Supercoppa UEFA, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Intertoto.
Nell’estate del 2001 si trasferisce al Real Madrid per la cifra allora record di 150 miliardi di lire, contribuendo alla vittoria di un campionato spagnolo e due Supercoppe di Spagna nonché di una UEFA Champions League, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale.
Al termine della stagione 2005-2006 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato.


Con la nazionale francese ha partecipato a tre edizioni del campionato mondiale (1998, 2002 e 2006) e a tre del campionato europeo (1996, 2000 e 2004), vincendo da protagonista il Mondiale 1998 e l’Europeo 2000.
In nazionale ha collezionato complessivamente 108 presenze realizzando 31 reti.
A livello individuale ha vinto un’edizione del Pallone d’oro (1998) e tre del FIFA World Player of the Year (1998, 2000, 2003).
Nel 2004 venne inserito nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi stilata da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della federazione.
La BBC lo ha definito il miglior giocatore europeo dell’intera storia calcistica, mentre la UEFA lo ha nominato miglior giocatore europeo degli ultimi cinquant’anni. Inoltre, è stato incluso dalla rivista World Soccer nella lista degli undici migliori giocatori della storia calcistica.

Da allenatore del Real Madrid, ha vinto tre UEFA Champions League (record condiviso con Bob Paisley e Carlo Ancelotti), un campionato spagnolo, due Supercoppe UEFA, una Supercoppa di Spagna e due Coppe del mondo per club.
È inoltre il primo e unico allenatore ad aver vinto tre edizioni consecutive della Coppa dei Campioni/Champions League.

Personaggio schivo e riservato fuori dal campo quanto carismatico e spettacolare nel rettangolo da gioco.
Aveva praticamente tutto per giocare al calcio: fisico prestante, doti atletiche (anche se non velocissimo), tecnica, visione di gioco, fantasia, carisma.
Scorrendo immagini di Zidane giocatore raramente lo vedrete urlare per incitare o rimproverare un compagno; ma se la squadra era in difficoltà era il primo a venire a cercare la palla dai difensori, a farsi carico delle sorti della partita. Per rendere meglio quanto espresso pocanzi evidenzio alcuni goal in competizioni internazionali:
– doppietta finale coppa del mondo 1998
– goal quarti di finale Europei 2000
– goal semifinale Europei 2000 (goldengoal)
– goal finale Champions League 2001-2002
Qui sotto, oltre ad un goal fantastico, gustatevi il debutto ‘facile facile e senza pressione ‘ di un altro predestinato: Iker Casillas

https://www.youtube.com/watch?v=ca-O58vdPTQ

Ma c’è un demone dentro ogni talento. Come se alla creazione debba corrispondere un’autodistruzione: l’uomo non può andare oltre l’ultimo limite.
In Zidane questa forza nera si è sempre espressa in severità con se stesso.
Quella che lo ha portato all’addio, nonostante un’età (34 anni) ancora accettabile, nonostante i milioni di euro pronti in caso di ripensamento.
“Troppo negativa la stagione di Madrid per continuare, è l’ora di dire basta”, ha pensato il francese.

Rispetto a “Le Roi” Michel Platini , a parte i gol, a Zizou è mancato il guizzo verbale, il carisma napoleonico, la battuta pronta.
Nell’era di internet e dell’informazione iper-rapida, i troppi silenzi hanno fatto di un’icona del calcio un “semplice” fuoriclasse.
Sui campi Elisi, nel giorno dell’addio, l’accoglienza da liberatore per lui, quasi un nuovo De Gaulle.
Ma Platini non sarà mai superato, neanche eguagliato pur vincendo di più.
E’ l’unica frontiera mai raggiunta per Zizou, troppo lontano dalle logiche del successo per farsene un cruccio.
Una vita scandita da scarpette allacciate e pressioni. Troppe per uno come lui che ha parlato sempre coi piedi.
Ha vinto tutto, ma non è soddisfatto. Non già per ingordigia, bensì per scarsa autostima.

Queste citazioni aiutano meglio a comprendere quanto ammirasse con umiltà alcuni suoi colleghi.

Senza esitazioni, Ronaldo è il miglior giocatore con cui abbia giocato. Aveva una tale facilità di controllo. Era il numero uno.
Ogni volta che mi allenavo con lui, vedevo qualcosa di diverso, di nuovo, di bello. Ecco quello che differenzia un buon giocatore da un giocatore straordinario.

[Nel 2016] Totti? Fino ad oggi è stato uno spettacolo, posso solo dire chapeau. Chi ama il calcio vuole vedere Totti in campo.

Ma che bello era veder giocare Zizou

 

 

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