L’ATTACCANTE “PIU’ PRECISO” – Thierry Henry

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7 di 11 / L’attaccante “più preciso”

 

In una precedente sezione della nostra TOP11 abbiamo già parlato di “precisione”. In particolare abbiamo assegnato la palma di giocatore più preciso a Jorginho che infatti è in cabina di regia nella nostra TOP11. Ma questo articolo vuole premiare l’attaccante più preciso. Cioè chi fa della precisione la sua arma migliore per poter segnare.

Penso saremo tutti d’accordo che il “colpo” che contraddistingue la precisione sia ovviamente il colpo tirato con l’interno del piede, destro o sinistro che sia, cioè il cosiddetto “piattone”…

Quanti muretti abbiamo fatto da ragazzi per migliorare questo colpo, e per chi fa l’attaccante quante volte abbiamo cercato e mirato un angolo della porta prima di calciare, non sempre con buoni risultati.

Ci sono attaccanti che hanno fatto della potenza la loro arma migliore. Ci sono statistiche impressionanti da questo punto di vista. Se penso alla potenza mi viene subito in mente Gabriel Omar Batistuta. Delle sue 354 reti ufficiali tra club e nazionale Argentina, tolti i colpi di testa, ben l’88% dei suoi gol è stato fatto con il collo del piede… di certo puntava alla potenza più che alla precisione, e se lo poteva permettere…

Ma il nostro articolo mira alla precisione, quindi dobbiamo trovare chi, numeri alla mano, ha “usato” maggiormente la parte del piede più regale come arma per la maggior parte dei suoi gol…

La statistica ci dice che è una sfida a 3 giocatori… e che giocatori…

Al terzo posto abbiamo il Divin Codino Roberto Baggio. Dei suoi 318 gol ufficiali, tolti quelli di testa che tanto sono solo 9…, ben il 77% dei gol è stato fatto con il “piattone” del piede destro… che meraviglia… i più giovani dovrebbero andarsi a rivedere qualche suo video…

Al secondo posto abbiamo forse il miglior giocatore di tutti i tempi. Di certo il miglior giocatore dell’era moderna. La pulce argentina Leo Messi. Dei 640 gol ufficiali ad oggi realizzati, ben l’81% dei gol è stato realizzato con il piattone, ovviamente sinistro… i ragazzi giovani dovrebbero focalizzare la loro attenzione non tanto suoi sui dribbling e sul suo controllo di palla…quelli sono regali della natura che capitano ad uno su un miliardo di persone, ma sulla precisione di mirare l’angolo quando arriva davanti alla porta o addirittura nei suoi tiri da fuori area…

Ma chi è quindi che è riuscito a battere anche Leo Messi in questa statistica dell’attaccante più “preciso”? E’ il fenomeno francese ex Arsenal e Barcellona Thierry Henry.

Thierry Henry. Perchè proprio lui?

La statistica ci dice che dei 417 gol realizzati in carriera ben l’87% è stato realizzato di piatto destro… e chi pensa che siano solo dei colpi ravvicinati si vada a rivedere alcuni suoi video… noterà che a volte anche dalla lunga distanza preferiva parabole morbide ma precisissime al tiro di potenza.

 

Thierry Henry. Conosciamolo meglio

Elegante e micidiale come pochi, Henry ha partecipato a quasi tutti i campionati maggiori: FranciaItaliaInghilterra e Spagna, per poi terminare la carriera oltreoceano. Il numero 14 si fa presto notare in terra natia, approdando al calcio professionistico con la casacca dei monegaschi: per lui 105 presenze e 20 reti al Louis II. Ha dell’incredibile la sua esperienza italiana: giunto in punta di piedi nel gennaio del ’99 per sostituire l’infortunato Del Piero, il francese approda a Torino per una cifra attorno agli 11,5 milioni di euro, forte di un contratto di 4 anni e mezzo. Nonostante la difficile stagione bianconera, Henry si ritaglia i suoi spazi, conditi da ottime prestazioni come la doppietta all’Olimpico contro la Lazio. Il bilancio finale sarà di 16 partite e 3 reti. Nonostante la conferma per l’anno successivo, e avendo anche disputato una partita in Intertoto contro il Ceahlăul, il transalpino viene ceduto all’Arsenal per dieci milioni di sterline: sarà uno dei rimpianti più grandi della Vecchia Signora.

 

L’approdo a Londra segna la svolta nella carriera di Henry: anche grazie ai suoi 174 gol in 254 presenze, il mondo conobbe la squadra degli invincibili. I gunners nella prima metà del decennio scorso frantumarono record su record: grazie anche ai vari LjungbergPiresBergkampVieira, l’Arsenal conquistò due Premier League, tre FA Cup e due Community Shield. Inoltre i londinesi fecero registrare una striscia d’imbattibilità in campionato di ben 49 partite, tra il maggio 2003 e l’ottobre 2004: il campionato venne ovviamente vinto senza sconfitte, unica squadra capace di tale impresa in tempi moderni (l’unico altro club capace di ciò fu il Preston North End nel campionato 1888-1889, in cui si disputarono però soltanto 22 partite).

Dagli invincibili agli dei il passo è breve: nel 2007 viene acquistato dal Barcellona per circa 24 milioni di euro. Con Messi ed Eto’o rappresenterà un trio d’attacco da sogno, tra i più prolifici nella storia della Liga. Il gioco dei blaugrana di quegli anni è stato innovativo e rivoluzionario: possesso palla e passaggi continui, funzionali sia al bel gioco sia al risultato. Il tiki taka di Pep Guardiola segnò un’epoca, portando il Barcellona sul tetto d’Europa e del mondo per ben due volte in tre anni. Con la Champions League vinta nel 2009 Henry conquistò l’ultimo grande trofeo mancante della sua bacheca personale: erano già presenti infatti un mondiale e un europeo con la nazionale francese, due scarpe d’oro e diversi campionati nazionali. I risultati sempre meno incisivi e l’esplosione di Pedro comportarono in seguito un minor minutaggio da parte di mister Guardiola e, nel 2010, Henry si avviò sul cammino del declino calcistico, allontanandosi dai palcoscenici più prestigiosi.

Nel luglio 2010 sbarca negli USA, nei New York Red Bulls: 51 reti in 122 presenze, inframezzate da una parentesi londinese, un ritorno all’Arsenal non troppo fortunato, in cui Titì ha giocato soltanto 7 partite, trovando tuttavia la via del gol due volte.

Con la nazionale francese 51 reti in 123 presenze. All’età di 37 anni, il 16 dicembre del 2014, ha detto basta. Certi giocatori, però, lasciano un segno indelebile nel cuore dei tifosi. E certi segni sono anche più visibili: nel museo dell’Emirates Stadium i tributi a Thierry Henry non mancano e all’entrata dello stadio campeggia una statua di Henry con indosso la maglia dei gunners, con l’immancabile numero 14 sulle spalle.

Grazie di tutto, Titì, da parte di ogni amante del calcio.

“L’attaccante più forte con cui ho giocato? Mi viene in mente Henry. Come secondo? Thierry Henry. Il terzo? Dico Titì.” (Zinedine Zidane)

(da footballpassion24.altervista.org)

 

 Thierry Henry. Un video per capire meglio chi è

https://www.youtube.com/watch?v=Hwux8Y5D9t0

Thierry Henry. Il suo “segreto”

“Per quale motivo mi considerano l’attaccante più preciso della storia? Dicono che avessi un “piattone” chirurgico… in effetti ho sempre preferito la precisione alla potenza, anche se in certi casi il tiro col collo del piede è necessario… Per allenarmi cercavo sempre negli allenamenti di mirare gli angoli da varie posizioni dell’area o del limite dell’area…cercando di calciare di prima o al massimo dopo lo stop… spesso cercavo di colpire di piatto (destro ma anche sinistro) i cross che mi arrivavano…se non andavo di testa preferivo sempre il piatto che il collo…tanto se calci al volo la forza c’è già di suo, e col piatto hai piu possibilità di prendere la palla e quindi di segnare.

Un consiglio ai giovani che giocano nel mio ruolo? Ricordatevi che se volete fare gol la prima regola è centrare la porta…se tiri fuori non farai mai gol, se invece il tiro è nello specchio puoi sempre sperare uno di aver centrato l’angolo giusto, due che il portiere commetta un errore…ma se tiri fuori il portiere non sbaglierà mai… Ricordatevelo quando provate i tiri in allenamento… centrate la porta…sempre…se poi indovinate l’angolo, ah bè allora è sempre gol…”

(Thierry Henry)

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Obiettivo di questa serie di articoli (11 per l’esattezza) che accompagneranno i lettori del Misterone è quello di far loro conoscere le migliori particolarità di alcuni calciatori, del presente e del passato, in modo da poterne comprendere i segreti e magari applicarli sul campo…

 

La matematica non è un opinione

 

Ogni appassionato di calcio potrebbe stilare una sua personalissima TOP11 dei migliori calciatori di sempre per ogni ruolo… C’è chi in porta metterebbe uno tra Buffon o Zoff per non parlare del ragno nero Yashin, tra gli attaccanti c’è chi sceglierebbe il fenomeno Ronaldo o il cigno di Utrecht Van Basten…. Per non parlare dei dubbi di sempre: meglio Pelè o Maradona, Messi o Cristiano Ronaldo, Platini o Zico… insomma ad ognuna di queste scelte si può dire se siamo o non siamo d’accordo, ma nessuno potrebbe “dimostrare” il contrario di quello che diciamo…

Se io dico che il miglior difensore di sempre è stato Maldini, nessuno può dirmi niente… per il semplice fatto che ognuno potrebbe utilizzare a sua scelta come “metro” di giudizio la personalità, le coppe vinte, le caratteristiche fisiche, la tecnica, la fantasia, la velocità….

 

Lo scopo di questa TOP11 è prendere dalla “matematica” il necessario per far sì che nessuno possa obiettare con quanto diremo…. Numeri alla mano nessuno potrà essere in disaccordo con noi….

 

D’altronde la matematica non è un’opinione e 2+2 fa sempre 4…

 

Sperando che leggendo queste righe dal blog del Misterone si possa imparare qualcosa e “carpire” al meglio i segreti di questi giocatori così “speciali”.

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