Il Calciatore “PIU’ BUONO” – Philipp Lahm

5 di 11 / Il calciatore “più buono”
In questa particolare sezione della nostra TOP11 vogliamo premiare il calciatore “più buono” non dal punto di vista della capacità di gioco, ma nel senso della “cattiveria” agonistica, che spesso porta i calciatori a farsi ammonire o espellere, saltando quindi minuti di gare decisivi o partite importanti di campionato o di coppa…
Tenendo conto che spesso un cartellino giallo o rosso viene sventolato davanti al naso di un giocatore che si è macchiato di un fallo o gesto spesso ingenuo, istintivo e poco ragionato, potremmo anche definire che il giocatore “più buono” della nostra Top11 possa essere anche il giocatore “più intelligente”…
Chi sarà quindi il giocatore “più buono”, cioè quel calciatore che ha perso meno minuti di gioco per colpa dei cartellini? E’ il jolly (ormai ex) della nazionale tedesca e del Bayern Monaco Philipp Lahm.
Philipp Lahm. Perchè proprio lui?
Già un altro articolo di qualche settimana fa di questo blog ha trattato le gesta dell’ex capitano della nazionale tedesca… D’altronde il suo palmares parla chiaro: 9 campionati di Germania, 1 Champions League, 1 Mondiale, 1 Mondiale per Club, solo per citarne una parte…
Vuol dire che da Philipp Lahm c’è solo da imparare. In particolare per quanto riguarda la nostra TOP11 la statistica che ci interessa ci ricorda che nell’arco dei suoi quasi quindici anni di carriera, il “piccolo grande capitano” ha maturato uno dei record più incredibili di sempre per un terzino: non ha mai ricevuto un cartellino rosso in carriera. Mai.
Tra l’altro da settembre 2014 a ottobre 2015, Lahm non ha commesso nemmeno un fallo in Bundesliga. Nemmeno uno. Pazzesco.
Philipp Lahm. Conosciamolo meglio
Nato e cresciuto a Monaco, Lahm ha iniziato a giocare nella squadra locale del Gern e a 12 anni era conteso da Bayern e 1860 München. Saggiamente, il piccolo Philip ha scelto il Bayern perché gli dava anche la possibilità di fare il raccattapalle durante le partite della prima squadra. Con il Bayern ha poi vinto due campionati Under 19 e sette titoli in Bundesliga.
Il suo cambio di ruolo meriterebbe un libro a parte. Nel 2003, quando Lahm è andato allo Stoccarda in prestito per due anni, Felix Magath lo ha convertito in terzino sinistro. Successivamente, il giocatore ha dichiarato di preferire la fascia destra, dove viene impiegato tuttora, mentre Guardiola lo aveva trasformato in centrocampista.
La sconfitta contro il Chelsea nella finale di UEFA Champions League 2012 gli ha dato lo slancio per vincere 12 mesi dopo a Wembley. Il giocatore ha dichiarato: “Dopo quella partita potevamo crollare o crescere ancora. Abbiamo scelto la seconda”.
Ha superato Oliver Kahn per numero di presenze con il Bayern in UEFA Champions League. “Oli, però, ha anche un altro record, ma non so se lo batterò”, ha commentato Lahm. Kahn ha risposto allegramente: “103 partite e neanche un gol segnato? In effetti è un record!”.
A proposito del suo gol all’esordio in nazionale (Coppa del Mondo FIFA 2006) ha dichiarato: “La palla doveva andare esattamente lì. Probabilmente è stato il gol più bello della mia vita”. Il più importante, però, è arrivato due anni dopo e ha permesso alla Germania di vincere all’ultimo minuto contro la Turchia in semifinale di UEFA EURO 2008.
Dal 2006 in poi è sempre stato votato nella squadra ideale dei tornei per nazionali: ai mondiali 2006, 2010 e 2014 e a UEFA EURO 2008 e 2012.
Negli anni, il giocatore che gli ha dato più problemi è stato Fernando Torres. Il loro primo confronto risale al 2002, quando Torres ha segnato il gol della vittoria della Spagna nella finale degli Europei Under 19. Sei anni più tardi, nella finale per nazionali maggiori, El Niño si è ripetuto, superando Lahm in velocità e regalando alla sua nazione il primo titolo europeo. Torres ha avuto la meglio anche nelle semifinali dei mondiali 2010, in finale di UEFA Champions League 2012 e nelle semifinali del 2015.
Alcune sue parole
“[Sulla vittoriosa finale di Wembley nel 2013] La pressione era immensa, non l’avevo mai sentita così. Era una sensazione incredibile, soprattutto dopo aver perso la finale dell’anno prima ai rigori. All’inizio eravamo molto tesi, perché sarebbe stato difficile digerire la terza sconfitta in finale”.
“A prescindere da quel che accadrà, potrò sempre riguardarmi indietro e pensare che ho avuto una carriera di successo. Mi piacerebbe vincere la Champions League. Se la vinci una volta, poi vuoi rivincerla”.
“Oggi un calciatore professionista deve avere un minimo di qualità sociali, altrimenti si isola e alla fine crolla. I bravi giocatori necessitano di talento, ambizione, disciplina e impegno sociale”.
Dicono di lui
“Per me sarà sempre una persona speciale, oltre che una leggenda assoluta. È il giocatore più intelligente che io abbia mai allenato”.
Dirà di lui Pep Guardiola.
Joachim Löw, suo CT in nazionale, è della stessa lunghezza d’onda del tecnico catalano.
“Philipp è il professionista perfetto e dà sempre il massimo. In nazionale è stata una figura fondamentale. In più di 10 anni è stato costante e affidabile. Sempre. Si prende le sue responsabilità, è comunicativo, è un leader naturale, ed è un giocatore meraviglioso”.
(da uefa.com)
Philipp Lahm. Un video per capire meglio chi è
Philipp Lahm. Il suo “segreto”
“Per quale motivo ogni allenatore che ho avuto dice che non potrebbe fare a meno di me in campo? A parte che sono troppo buoni…(ride…ndr) direi che il motivo principale è che gioco pensando come un allenatore. Mi spiego meglio. Cosa vuole un allenatore da ogni suo singolo giocatore? Che faccia i movimenti che lui chiede, che corra, che non compia sciocchezze gratuite, che dia tutto in campo, che sia intelligente… e io ho sempre giocato in questo modo. Non sono certo io che devo “inventare”. Tenendo conto che ho sempre avuto la fortuna di avere allenatori molto bravi ho sempre eseguito volentieri tutti i loro consigli e le loro direttive… poi quando arrivava un allenatore nuovo mantenevo le cose importanti di quello precedente e le univo alle sue.
Il segreto di non prendere mai un’ammonizione? Avere sempre un atteggiamento propositivo con l’arbitro e stare sempre in piedi… le entrate in scivolata le tenevo sempre come ultimissima possibilità, in media ne facevo una ogni 3 o 4 partite. Ovviamente cercavo sempre di posizionarmi bene, di essere pronto ad ogni spostamento repentino di palla o dell’avversario ed essere sempre concentrato.
Un consiglio ai giovani che giocano nel mio ruolo? Se fate i trequartisti o avete il 10 sulle spalle dovete essere liberi di fare ciò che vi dice il vostro istinto… ma se avete un ruolo “di corsa” o “di fatica” allora dovete concentrarvi nel fare tutte le cose o i movimenti che il vostro allenatore vi chiede…ovviamente sperando che il vostro mister sia uno di quelli bravi… se lo farete, oltre a giocare sempre tra i titolari, vedrete che presto tutti si accorgeranno di quanto siete indispensabili…”
(Philipp Lahm)
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Obiettivo di questa serie di articoli (11 per l’esattezza) che accompagneranno i lettori del Misterone è quello di far loro conoscere le migliori particolarità di alcuni calciatori, del presente e del passato, in modo da poterne comprendere i segreti e magari applicarli sul campo…
La matematica non è un opinione
Ogni appassionato di calcio potrebbe stilare una sua personalissima TOP11 dei migliori calciatori di sempre per ogni ruolo… C’è chi in porta metterebbe uno tra Buffon o Zoff per non parlare del ragno nero Yashin, tra gli attaccanti c’è chi sceglierebbe il fenomeno Ronaldo o il cigno di Utrecht Van Basten…. Per non parlare dei dubbi di sempre: meglio Pelè o Maradona, Messi o Cristiano Ronaldo, Platini o Zico… insomma ad ognuna di queste scelte si può dire se siamo o non siamo d’accordo, ma nessuno potrebbe “dimostrare” il contrario di quello che diciamo…
Se io dico che il miglior difensore di sempre è stato Maldini, nessuno può dirmi niente… per il semplice fatto che ognuno potrebbe utilizzare a sua scelta come “metro” di giudizio la personalità, le coppe vinte, le caratteristiche fisiche, la tecnica, la fantasia, la velocità….
Lo scopo di questa TOP11 è prendere dalla “matematica” il necessario per far sì che nessuno possa obiettare con quanto diremo…. Numeri alla mano nessuno potrà essere in disaccordo con noi….
D’altronde la matematica non è un’opinione e 2+2 fa sempre 4…
Sperando che leggendo queste righe dal blog del Misterone si possa imparare qualcosa e “carpire” al meglio i segreti di questi giocatori così “speciali”.