Thierry Henry

Share:

Dal 2016 Henry è l’assistente di Roberto Martinez, il commissario tecnico del Belgio. Segue specialmente il reparto di attacco. Da giocatore ha segnato con la Francia, di cui è il miglior realizzatore di sempre, 51 gol in 123 partite

«Per noi ha un ruolo enorme — dice Martinez — perché Henry ha sempre quel perfezionismo che lo rendeva uno dei giocatori più forti del mondo. Proprio grazie alla sua conoscenza del calcio, Titì è importante anche nell’analisi dell’avversario.”

Ma il suo compito specifico è quello di allenare gli attaccanti e studiare assieme a Martinez nuove formule per essere pericolosi, senza perdere equilibrio.

https://www.youtube.com/watch?v=CWLHRli9vcA

Henry ha molte cose da insegnare ma guardando i suoi filmati è opportuno guardare il suo movimento senza palla negli spazi.  E’ sempre stato formidabile.

Guardando i suoi goal poi non si può non notare anche il colpo di “piatto” (interno del piede) che spesso Henry ha utilizzato finalizzando le sue azioni.

Il suo “piattone” (come dice il mio amico Schiaro) è un tiro di precisione e di astuzia. Gli permette di prendere il tempo al portiere ed eventualmente piazzarla dove esattamente la vuole mettere.

In Champions contro il Celtic dimostra come per fare gol serva soltanto avere precisione…e i piedi buoni collegati al cervello.

Il controllo di palla è fondamentale per saper giocare a pallone e su questo lancio dalle retrovie in un’amichevole del 2005 contro il Weiz, Thierry Henry dimostra di saper gestire il controllo di coscia, di piede (sombrero) e il tiro in lob all’incrocio.

Anche su punizione Henry dimostra di saper calciare bene il pallone. Stagione 2005-06, Arsenal–Wigan: punizione da trenta metri e Thierry Henry segna sul palo del portiere. L’arbitro annulla per motivi inspiegabili e fa ribattere la punizione. Henry stavolta la mette a giro sul primo palo e segna ancora. Si gira verso l’arbitro e gli chiede “Is that enough?“.

E’ abbastanza anche per noi…il testimone ideale per movimento, controllo di palla e conclusione a rete. “Is that enough?”. Direi di si…i nostri ragazzi devono assolutamente conoscerlo e prendere spunto!!!

Share:

Leave a reply